Pubblicato il 09/05/2020
POLITICA

Musumeci: “L'impegno della Regione per l’esproprio del casolare dove fu ucciso Peppino Impastato”



“Quel luogo di violenza mafiosa – commenta il Governatore siciliano - appartiene ormai idealmente al patrimonio di tutti i siciliani onesti, al di là delle collocazioni. Acquisire il casolare e salvaguardarlo, quindi, è il necessario atto consequenziale che la Regione e gli enti locali hanno il dovere di compiere”.


“Nel giorno del 42esimo dal sacrificio di Peppino Impastato, la Regione Siciliana compie un ulteriore passo avanti nella procedura di esproprio dell’edificio rurale di Cinisi dove fu ucciso il giornalista siciliano. È stato infatti registrato in ragioneria il decreto del dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, Sergio Alessandro, di determinazione dell’indennità provvisoria di espropriazione in favore della ditta proprietaria del casolare e del terreno rurale circostante, secondo la stima redatta dalla Soprintendenza di Palermo. Ho pertanto dato disposizioni agli uffici di accelerare al massimo le procedure”. Così il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.


Il 9 maggio del 1978, in una stradina interna nei pressi dell’aeroporto Falcone-Borsellino, il fondatore di Radio Aut, fu rapito e fatto saltare in aria con una carica di tritolo dopo essere stato immobilizzato sui binari della ferrovia. Una sceneggiata per depistare le indagini , e indirizzarle verso un terroristico finito male, nel quale l'attentatore sarebbe rimasto vittima, o verso l’ipotesi di un suicidio. Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise condannò Vito Palazzolo a 30 anni di reclusione. L'11 aprile dell'anno successivo Gaetano Badalamenti fu condannato all'ergastolo. Nel 2011 la Procura di Palermo ha riaperto le indagini sul depistaggio, che sono tutt'ora in corso.  


“Quel luogo di violenza mafiosa – commenta il Governatore siciliano - appartiene ormai idealmente al patrimonio di tutti i siciliani onesti, al di là delle collocazioni. Acquisire il casolare e salvaguardarlo, quindi, è il necessario atto consequenziale che la Regione e gli enti locali hanno il dovere di compiere”.

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