Pubblicato il 23/04/2020
CRONACA

Covid-19, Sindaco di Modica riapre il cimitero: levata di scudi dei Sindaci del ragusano



In un documento comune stigmatizzano come “illegittima” e “pericolosa” la decisione del collega. Intanto la ministra Lamorgese apre alla possibilità di tornare a celebrare i funerali, seppur solo in presenza degli stretti congiunti.

I Sindaci di Ragusa, Pozzallo, Scicli, Comiso, Giarratana, Ispica, Acate e il Commissario straordinario di Vittoria hanno sottoscritto un documento comune in cui stigmatizzano la decisione del loro collega di Modica, Ignazio Abbate, di riaprire da domani il cimitero. “È una decisione illegittima”, scrivono, che potrebbe “dar luogo a forme di protesta incontrollata”.

A motivare l’ordinanza, il primo cittadino di Modica adduce il fatto che il cimitero si trovi fuori dal perimetro urbano. Contro l’ordinanza sono scesi in campo gli altri primi cittadini iblei, compreso il Commissario straordinario di Vittoria, l'ex prefetto Filippo Dispenza, che lo invitano a revocare subito l'ordinanza.

 

“La decisione del Sindaco di Modica di autorizzare autonomamente ed illegittimamente la apertura del cimitero – scrivono - è un fatto grave che crea confusione e disorientamento nella comunità iblea tutta, sentimenti che potrebbero sfociare in ribellione sociale qualora non venga revocata con urgenza”.

“Tutti noi amministratori – continua la nota - riceviamo da giorni pressanti richieste da cittadini che vorrebbero recarsi al cimitero per portare un saluto ai propri cari defunti, e siamo costretti a negare qualsiasi permesso uniformandoci alle prescrizioni e ai divieti imposti dalle Autorità nazionali (da ultimo la circolare del Ministro della Salute del giorno 8 aprile scorso, recante indicazioni emergenziali in tema di settore funebre, cimiteriale e di cremazione, che alla lettera G espressamente dispone che: “i cimiteri vanno chiusi al pubblico per impedire le occasioni di contagio…”).

“Persino in occasione dei funerali –si aggiunge - è interdetto, da settimane ormai, l’accesso nelle aree cimiteriali anche dei parenti stretti, per cui a maggior ragione la decisione del Sindaco di Modica appare ingiustificata e persino pericolosa, per i riflessi negativi che potrebbe avere nelle comunità degli altri comuni della provincia, che sentendosi ingiustamente penalizzati e discriminati, potrebbero dar luogo a forme di protesta incontrollata”.

“A prescindere dalla illegittimità – sottolineano i Sindaci iblei - della decisione, in relazione alla quale attendiamo un intervento urgente da parte delle Autorità deputate al controllo del rispetto dei provvedimenti governativi, è evidente che va stigmatizzato il comportamento di qualsiasi amministratore locale che, in un momento di particolare emergenza sanitaria e sociale come quello che stiamo vivendo, assuma iniziative estemporanee in assoluto dispregio anche dei principi irrinunciabili ed inderogabili di univocità di approccio e di azione, al cospetto in particolare di temi che toccano le corde emotive più sensibili di ogni cittadino come quello in questione”.

Intanto, in  un’intervista al quotidiano l’Avvenire, la ministra Lamorgese apre alla possibilità di tornare a celebrare i funerali, seppur solo in presenza degli stretti congiunti. «Non è umanamente sopportabile – ha detto - impedire le celebrazioni dei funerali alle tantissime famiglie colpite da un lutto. Proporrò al governo, in vista della fase di graduale riapertura, di compiere un passo concreto: dobbiamo poter tornare a celebrare i funerali, seppure alla presenza soltanto degli stretti congiunti, seguendo le modalità che l'Autorità Ecclesiastica riterrà di applicare nel rispetto delle misure di distanziamento fisico dei partecipanti».

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