Musumeci aveva lanciato ieri notte l'allarme. Oggi rincara la dose e accusa apertamente il Viminale di irresponsabilità. La Questura: ieri i controlli eseguiti seguendo la normativa nazionale vigente al momento, che oggi è cambiata ed è molto più restrittiva.
«Ho scritto stamane una nota inviata al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, in riferimento al transito di numerosi automezzi nello Stretto di Messina: “Lei sta assumendosi una grave responsabilità nel vanificare gli sforzi ed i sacrifici di milioni di siciliani. Agli imbarcaderi della Regione Calabria nessuno vigila sul rispetto dei vostri decreti. Non posso consentire tanta irresponsabilità da parte del governo nazionale verso la Sicilia”».
È scontro istituzionale tra la Regione Siciliana e il Viminale. Musumeci aveva lanciato ieri notte l'allarme per una lunga coda di auto in fila ai traghetti, in aperta violazione dei decreti restrittivi del Governo. Oggi rincara la dose, alzando il tiro e accusando apertamente il Viminale di irresponsabilità.
"Mi segnalano - aveva scritto ieri il Governatore siciliano intorno alla mezzanotte - appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!".
"Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina - aveva dichiarato in un secondo post il Musumeci - che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno".
Dalla Questura si fa sapere che ieri i controlli sono stati eseguiti seguendo la normativa nazionale vigente al momento, che oggi è cambiata ed è molto più restrittiva. Le persone che non avevano validi motivi previsti dalla legge per tornare in Sicilia ieri sono stati denunciate. Da oggi sarà potenziato il controllo e le misure saranno più restrittive.
Stamattina ci sono pochissime persone agli imbarcaderi
privati e pubblici. I controlli nello Stretto di Messina stanno proseguendo come sempre:
anche ieri sera le persone transitate da Messina sono state fermate,
sono state controllate le autocertificazioni e misurata loro la
temperatura corporea. Lo precisa la Questura ricordando che c'è un posto
di fisso di controllo agli imbarcaderi privati e alla stazione
marittima con poliziotti, carabinieri, finanza, corpo forestale e un
medico.
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