Pubblicato il 15/10/2016
POLITICA

Caltagirone, scintille tra 5 Stelle e vicesindaco. M5S: “Dimettiti”. Gruttadauria: “Sciacallaggio politico”



di Giacomo Belvedere

Si infiamma il dibattito politico a Caltagirone sulla vicenda delle presunte “spese pazze” alla ex Provincia di Catania. È scontro aperto tra il M5S e il vicesindaco Sergio Gruttadauria, che in un durissimo botta e risposta non se le mandano certo a dire. Il M5S calatino ha chiesto le dimissioni del vicesindaco, che figura tra i 37 consiglieri dell’ex provincia di Catania, condannati in appello a risarcire il danno erariale (oltre 195 mila euro), più le spese legali, che superano i 95 mila euro, da dividere in parti eguali. Il vicesindaco ha risposto seccamente, minacciando querele. Una vicenda che, prevedibilmente, non mancherà di avere ancora pesanti strascichi sulla vita politica della città della ceramica.

Con sentenza del 7 ottobre scorso, la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale d’Appello per la Regione Siciliana, ha accolto parzialmente le richieste della Procura, ribaltando il giudizio di primo grado del 23 aprile 2015 che era stato di assoluzione per tutti gli indagati e dichiarando la responsabilità amministrativa di 37 appellati. Assolti invece 5 imputati, tra cui il sindaco di Palagonia Valerio Marletta, per i quali la Corte ha ritenuto di dover confermare la sentenza di primo grado.

Nel mirino della magistratura contabile gli esborsi sostenuti, nel biennio 2011-2012, dalla Provincia di Catania a carico del Fondo organismi consiliari, per spese di funzionamento degli organi consiliari e per missioni dei consiglieri. La somma da risarcire corrisponde all’incirca alla metà di quanto richiesto dalla Procura. Il Collegio ha accolto parzialmente l’appello del P.M., riconoscendo il carattere istituzionale per alcune spese, ma ritenendone altre ingiustificate perché non coerenti con l’attività istituzionale o carenti di pezze d’appoggio adeguate.

Il danno inizialmengte contestato dalla Procura a Gruttadauria era pari a 12.796,08 euro. La Corte dei Conti ha accolto solo in parte le richieste della Procura, riconoscendo che gran parte delle somme sotto accusa, fossero riconducibili  a spese di carattere istituzionale. Si tratta della «determina afferente l’acquisto di materiale tipografico (determina n. 420/2011), ad eccezione della parte relativa all’acquisto di agendine tascabili (per un importo di € 482,50), nonché la determina 479/2012 (per acquisto di stampa e manifesti e nn. 477/2012 398/2012, 460/2012 per la realizzazione di messaggi in onda televisiva siano in piena sintonia con quanto previsto dall’art. 70, comma terzo del regolamento provinciale di Catania».

Resta un «importo residuale attribuibile», che  è «pari a € 1.722,00, pari all’importo delle agendine tascabili (€ 482,00) e alle spese non giustificate per l’affitto di sala con buffet c/o Agriresort “San Bartolomeo di Caltagirone per € 1.240,00».

M5S: “GRUTTADAURA, DIMETTITI” – Sulla vicenda ha alzato il tiro il M5S calatino, che ha dato fuoco alle polveri, chiedendo a gran voce le dimissioni del vice sindaco, che per i pentastellati di Caltagirone non può più ricoprire il ruolo istituzionale che ha a Palazzo dell’Aquila.

«Poiché una figura istituzionale, oltreché politica, del nostro Consiglio Comunale – si legge in una nota, postata il 13 ottobre scorso sulla fanpage FB dei 5 Stelle calatini e firmata dalla consigliera Lara Lodatoe dal Meetup cittadino – è stata condannata a restituire somme richieste impropriamente, dimostrando di poter abusare di soldi pubblici e non potendo garantire che questo non riaccada, secondo NOI dovrebbe DIMETTERSI oggi stesso».

«Pertanto – continua la nota –, ne chiediamo le immediate dimissioni dal ruolo di Consigliere Comunale, di Assessore e di Vicesindaco. In un Paese degno di essere definito civile, nessun condannato dovrebbe rivestire ruoli istituzionali. Cambiamento è anche questo, cominciamo a dimostrarlo!».

La nota si conclude con un appello al sindaco Ioppolo: «Qualora le dimissioni non arrivassero, confidiamo che il Sindaco prenda posizione e attui i giusti provvedimenti, sollevando il dott. Gruttadauria dagli incarichi di Assessore e Vicesindaco, per garantire la trasparenza e il vincolo di mandato che ciascuno degli eletti NON PUÒ non rispettare».

GRUTTADAURIA: “SCIACALLAGGIO POLITICO” – Non si è fatta attendere la dura reazione del vicesindaco, che ha diramato oggi un comunicato stampa, in cui minaccia querele per «chiunque offenda la propria onorabilità per sciacallaggio politico». Gruttadauria invita a non strumentalizzare una sentenza emessa «su una materia assolutamente opinabile come dimostra il contrasto fra la sentenza di primo grado (assolutoria) e quella di secondo grado».

«Le somme spese – continua Gruttadauria – non sono mai state versate al singolo Consigliere, ma con provvedimento dirigenziale, liquidati direttamente dalla Provincia alle ditte fornitrici dei servizi dietro presentazione di regolari fatture; è fondamentale ribadire questo aspetto  al fine di sgomberare dubbi creati ad arte  da parte dei soliti  detrattori». Dunque – ragiona il vice sindaco – la somma di 1700 da rimborsare riguarda «spese ritenute non istituzionali dalla Corte dei Conti ma dichiarate congrue dal dirigente che a suo tempo ha dato il proprio parere favorevole». «Invece di perseguire coloro che hanno dato l’autorizzazione – commenta Gruttadauria -,  viene perseguito chi non ha nessuna colpa o ruolo nel procedimento Amministrativo e quindi  il POLITICO di turno perché chiaramente fa più notizia rispetto al Burocrate. Se a suo tempo il Dirigente della Provincia avesse dato parere sfavorevole il procedimento non sarebbe mai stato avviato, non sarebbe avvenuta nessuna liquidazione  e oggi non ci sarebbe nessun argomento da dare in pasto a coloro che pur di accrescere il proprio consenso calpestano la dignità e l’onore di chi riveste un ruolo istituzionale».

«Storpiare la realtà e disinformare la gente – conclude la nota – è un atto vile e di basso livello, nulla a che vedere con la politica, intesa come servizio alla collettività, che il sottoscritto, come tanti altri,  persegue giorno per giorno».

Il vicesindaco informa infine di «stare valutando di proporre appello per “Revocazione”,  al fine di fare prevalere la correttezza del proprio operato ritenuto legittimo dai Giudici Contabili nella sentenza di assoluzione in 1°».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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