Il via al tam tam è stato dato da un post su Fb del cantante Piero Pelù. In molti consigliano di portare con sé delle gomme per verificare. Alcuni addirittura suggeriscono di usare la saliva: ma si rischia l’annullamento del voto.

di Giacomo Belvedere

Corre sui social la sindrome da brogli nella consultazione referendaria. Il sospetto si appunta sulle matite copiative, che sarebbero “cancellabili”. In molti consigliano di portare con sé delle gomme per verificare. Alcuni addirittura suggeriscono di usare la saliva. Il via al tam tam è stato dato da un post su Fb del cantante Piero Pelù che scrive: «LA MATITA CHE HO USATO PER VOTARE ERA CANCELLABILE. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio. Fatelo pure voi è un vostro diritto!», corredando il post da foto.

L’allarme circola in tutta Italia, dove si moltiplicano le denunce e le richieste di intervento alle forze dell’ordine, ma ha una delle sue punte più alte nella provincia di Catania, tanto da indurre la Prefettura a diramare un comunicato per rassicurare gli elettori.  

In realtà, le matite copiative usate nelle tornate elettorali, non sono incancellabili, ma fatte in modo che se si prova a cancellare il voto, la cosa si nota immediatamente in fase di spoglio. La mina delle matite infatti non è fatta di sola grafite, che può essere cancellata, ma contiene anche coloranti derivati dall’anilina e dei pigmenti, solubili in acqua, che possono essere cancellati solo per abrasione o usando solventi che tuttavia lasciano evidenti tracce sulla carta delle schede elettorali. Inoltre il tipo di carta di cui sono composte le schede elettorali è anch’esso con una particolare composizione dell’inchiostro usato per la stampa, atto a evitare manomissioni.

Si ricorda quindi che macchie, sbavature o abrasioni sulla scheda rischiano di invalidare il voto. Se non altro perché potrebbero essere un segno di riconoscimento. Peggio ancora se, per essere sicuri che il proprio voto non venga cancellato si faccia un segno con la biro. Nel tentativo di evitare un broglio, potremmo infatti infliggerci un paradossale autogol.

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