Pubblicato il 18/01/2020
RELIGIONE / DIOCESI
ph. Il Sette e Mezzo

Il cardinale Becciu chiude a Caltagirone l'anno sturziano: “Seguite Sturzo: impegnatevi in politica”



“Sturzo – ha detto il cardinale - fu una possente figura di prete e di statista che individuò nell’impegno sociale dei cattolici il punto di gravità di una rinnovata partecipazione dei cattolici alla vita del Paese”. Uomo di “granitica fede” e proprio per questo strenuo difensore della laicità della politica e dello Stato. Dopo la celebrazione, si rinnoverà la suggestione della Terza Notte Bianca Sturziana, che si prolungherà fino alle 23.00 nel suggestivo scenario del centro storico


di Giacomo Belvedere

“Con il suo impegno politico, don Sturzo ricorda ancora oggi che i cristiani devono sentire il dovere di partecipare attivamente alla vita della comunità, impegnandosi anche in politica. Essa, secondo la nota espressione di Paolo VI, è «la forma più alta di carità» nel senso che un cristiano dovrebbe sentirla come parte della propria missione di amore che rende capaci di spingersi fino al dono di sé. Si tratta di una missione che richiede spirito di servizio, generosa disponibilità, disinteresse e spiccato senso delle istituzioni. Inoltre, attraverso il servizio al bene comune, il discepolo del Signore può compiere un itinerario di santità”. È un passaggio cruciale dell'omelia che il cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha pronunciato oggi nella Cattedrale di Caltagirone, durante le solenne concelebrazione eucaristica di chiusura dell'anno sturziano.


Presenti alla celebrazione, insieme al Card. Prefetto e al Vescovo della Diocesi, mons. Calogero Peri, il Vescovo della Chiesa metropolitana di Catania mons. Salvatore Gristina, l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, il vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, il vescovo emerito di Cefalù, nonché di Caltagirone.  mons. Vincenzo Manzella e il vescovo  emerito del Madagascar mons. Antonio Scopelliti, il Clero e i fedeli nelle sue articolazioni ecclesiali e pastorali, insieme alle rappresentanze ufficiali delle istituzioni civili, militari, politiche e amministrative.


SANTITÀ E POLITICA - Santità e politica: un legame che appare oggi, assai più di ieri, una chimera. Eppure per Becciu non è un ideale irrealizzabile. “Ci sembra una richiesta eccessiva e perfino assurda! - ha spiegato il porporato - Come è possibile essere santi come il nostro Dio? È possibile vivendo il Vangelo, il cui nucleo essenziale è l’amore incondizionato al prossimo. La santità è realizzare in noi la somiglianza con Dio, vivendo in maniera conforme alla sua volontà che ci è rivelata nei comandamenti sintetizzati da Gesù nell’unico comandamento dell’amore e che ha due destinatari: Dio e il prossimo”.



Perché – su questo Becciu ha insistito - la santità non è una chiamata riservata a poche persone, ma a tutti. Alla santità sono chiamati i fedeli laici, a livello personale e nel rapporto ai vari compiti che svolgono nella Chiesa e nella società; sono chiamati i coniugi nel reciproco costante amore e come genitori con l’opera educativa; i giovani per coltivare la gioia della presenza di Dio e il senso del dovere; i lavoratori con le opere fatte bene, perfezionando se stessi, aiutando gli altri cittadini a far progredire la società, praticando la carità operosa e testimoniando la speranza”.




“POSSENTE FIGURA DI PRETE E STATISTA” - Lo hanno testimoniato, nel corso della storia, quegli “uomini e donne che hanno preso sul serio la chiamata alla santità, sforzandosi di vivere in pienezza il Vangelo. Tra questi, noi oggi ricordiamo con animo grato il Servo di Dio don Luigi Sturzo, a chiusura dell’anno a lui dedicato promosso dalla Diocesi e dal Comune di Caltagirone”. Il prete di Caltagirone, di cui è in corso la Causa di Beatificazione e di Canonizzazione per lo studio e la verifica del suo livello di adesione al Vangelo, fu una possente figura di prete e di statista – ha continuato il cardinale - che incoraggia a coltivare quei valori umani e cristiani che formano il ricco e irrinunciabile patrimonio ideale dell’Europa. Esso ha dato vita a una civiltà che nel corso dei secoli ha favorito il sorgere di società autenticamente democratiche. Senza fondamenti etici la democrazia rischia di deteriorarsi nel tempo e persino di scomparire”.


L'intuizione straordinaria di Sturzo fu di individuare “nell’impegno sociale dei cattolici il punto di gravità di una rinnovata partecipazione dei cattolici alla vita del Paese. Di qui il suo impegno per un programma sociale popolare e di stampo democratico-cristiano”.


“UNA FEDE GRANITICA” - Il suo impegno politico si fondò sulla sua granitica fede, che “fu anche lo scudo per affrontare e resistere alle dure esperienze di incomprensioni, di denigrazioni e di amari rifiuti. Nella capacità di immergersi nell’Eterno trovò la forza per vivere con intensità nel suo tempo. Volgendo costantemente lo sguardo alle “cose di lassù” ha saputo rendersi più consapevole delle urgenze concrete della società e degli uomini suoi contemporanei”.




LA LAICITÀ DELLA POLITICA - Uomo di fede e proprio per questo strenuo difensore della laicità della politica e dello Stato: “Mai si dimenticò – sottolinea Becciu - di essere sacerdote, quindi portatore di un messaggio intramontabile che supera spazi, confini e tempi. Tuttavia, non cessò di indicare e rispettare i giusti confini tra politica e religione, nella convinzione che Stato e Chiesa sono chiamati a collaborare per il bene delle stesse persone, ma nella netta distinzione di ruoli e di competenze. Egli fu un promotore e tutore della visione cristiana della laicità dello Stato che non è opposizione o contrasto, ma rispetto e collaborazione tra la comunità civile e quella ecclesiale per il vero bene dell’uomo e della famiglia umana. Si tratta di quella che in seguito venne definita la sana laicità dello Stato”.




L'EREDITÀ DI STURZO - È questa l'incomparabile e attualissima eredità di Luigi Sturzo, che “con le sue scelte, le sue idee, la sua sollecita opera per la libertà, è stato un faro di luce per la gente del suo tempo. Il suo straordinario esempio di uomo integerrimo e di prete che ha lasciato di sé una fama di grande virtù nell’adempiere il ministero sacerdotale, illumina ancora oggi il cammino della nostra Patria e della Chiesa. La sua testimonianza di fede e il suo insegnamento socio-politico sono un mirabile patrimonio dell’Italia e richiede di essere sempre più recepito, custodito, meditato e testimoniato. La sua persona e il suo messaggio, ancora attuale, hanno varcato le frontiere della nostra Nazione e sono diventati fonte di ispirazione per quanti, nei diversi Paesi specialmente europei, sentono l’urgenza di dare nuovo impulso all’animazione cristiana delle realtà temporali”.


Dopo la solenne celebrazione, che tuttora è in corso, si rinnoverà la suggestione della Terza Notte Bianca Sturziana, che si prolungherà fino alle 23.00 nel suggestivo scenario del centro storico con eloquenti momenti rievocativi della storia umana, spirituale e culturale di don Sturzo, attraverso un itinerario di eventi che si terranno ciclicamente presso il Municipio, la Casa Sturzo, il Mausoleo nella chiesa del SS. Salvatore (dove si terrà un concerto della Cappella Musicale Calatina), in piazza Umberto col videomapping sulla facciata del Banco di Sicilia, alla Corte Capitaniale.

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