Pubblicato il 03/01/2020
RELIGIONE / DIOCESI

Caltagirone, il 18 gennaio il Card. Giovanni Angelo Becciu chiude l’Anno sturziano



Appuntamento in Cattedrale alle 18,30 per la solenne concelebrazione eucaristica presieduta alle ore 18.30 in Cattedrale dal Card. Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. A seguire la terza edizione della Notte Bianca sturziana.


Sabato 18 Gennaio 2020 con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta alle ore 18.30 in Cattedrale dal Card. Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, giunge a conclusione l’anno dedicato al ricordo del Servo di Dio don Luigi Sturzo.


Dopo la celebrazione, si rinnoverà la 3a edizione della Notte Bianca Sturziana con alcuni significativi richiami alla sua azione nei luoghi della Città che lo videro protagonista.


“L'urgenza e l'attualità della profezia” di don Luigi Sturzo “è motivo di orgoglio e proposito di nuovo zelo apostolico” scrive il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, nella Lettera L’eredità di Luigi Sturzo, scritta per la chiusura dell’anno sturziano.


“La presenza del Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi – si legge nella lettera - conferma e testimonia la specificità dell’impegno della nostra Chiesa di volere, non solo fare memoria della eminente personalità sociale e culturale di questo suo grande figlio, ma di volere sottolineare lo spessore esemplare della sua testimonianza di Santità, che è la ragione prima per la quale la Chiesa calatina lo propone alla venerazione come modello di carità politica”.


“L’Appello ai Liberi e forti  - continua il vescovo calatino - e la nascita del partito Popolare Italiano, che si è inteso illustrare ampiamente in questo anno centenario che si avvia a conclusione, non è che il richiamo alla assunzione di responsabilità della cristianità e di questa nostra Chiesa, anche nella specifica dimensione ‘locale’, a non estraniarsi mai dall’ascolto della domanda di senso della vita e della storia che sale – oggi come non mai - dal cuore sempre inquieto dell’uomo”.


“L’occasione dell’Anno sturziano – spiega mons. Peri - non è che l’avvio di una stagione di rinnovata sensibilità e impegno della nostra Comunità credente, abbondantemente nutrita a sorgenti spirituali e pastorali di rara profondità, come quelle che ci vengono proposte dal servo di Dio Luigi Sturzo.


A queste radici profonde - sottolinea il vescovo - che il Signore ha affidato alla nostra Chiesa diocesana, quasi come vocazione propria di questo “territorio”, siamo chiamati a riferirci per un annuncio nuovo e di fresca originalità. Questo il segno e lo stile pastorale nel quale ritengo di voler collocare ogni iniziativa e programmazione nell’orizzonte futuro della nostra storia ecclesiale”.


“Altri continueranno – conclude il vescovo - legittimamente a sottolineare dell’esperienza gli aspetti culturali, sociali e di intelligenza altissimo spessore anche umano. A noi, nel segno della Fede, il compito di coniugare insieme alle altre qualità, quella prevalente e decisiva della santità, che, nella prospettiva del Regno di Dio è criterio primo e ultimo, compito e responsabilità della Chiesa di Cristo, che siamo chiamati ad amare e servire con cuore sincero e dedizione piena della vita”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Commenta
Il tuo commento verrà pubblicato previa approvazione. Soltanto il nickname sarà visibile a tutti gli utenti.