Si acuisce lo scontro tra maggioranza e opposizioni, che si astengono sul voto dei provvedimenti propedeutici al bilancio. Ma Carnibella esce dall’aula al momento del voto e la Privitera vota a favore. Il Sindaco promette il bilancio prima di Pasqua.
di Giacomo Belvedere – Giusi Scollo
Seduta nervosa ieri in Consiglio comunale a Caltagirone. Il Consiglio del 16 marzo scorso era stato aggiornato dalla presidenza a sabato 18 marzo per la prosecuzione della trattazione dei tre provvedimenti propedeutici al riequilibrio di bilancio quinquennale, che la Giunta municipale aveva approvato il 15 marso scorso. Si tratta del prospetto aggiornato riguardante il risultato di amministrazione presunto al 31 dicembre 2014, del riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015 e del ripiano del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui.
La scelta della data non è stata gradita dalle opposizioni, che hanno parlato di “atto autoritario” della maggioranza, perchè non era stato dato ai consiglieri il tempo per approfondire e, quindi, “esprimere un voto consapevole”. “La decisione di rinviare a sabato 18 – hanno scritto in un comunicato congiunto di tutti i gruppi di opposizione – è stata assunta secondo una logica di mero rapporto di forza, calpestando le prerogative dei consiglieri e mortificando le istituzioni che appartengono a tutti e non solo alla maggioranza”. Una nota sottoscritta dai nove consiglieri di opposizione: Simone Amato, Giuseppe Carnibella, Vincenzo Di Stefano, Marco Failla, Aldo Lo Bianco, Lara Lodato, Cristina Navarra, Mario Polizzi ed Elisa Privitera.
MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE SEPARATI IN CASA – Ieri, prima che iniziasse la seduta consiliare, saltava all’occhio che maggioranza e minoranza erano “separati in casa” a Palazzo dell’Aquila. Mentre, infatti, le opposizioni tenevano la loro conferenza stampa nell’atrio del palazzo municipale, in segno di “disobbedienza civile” contro il diniego di poter usufruire dell’aula consiliare (era stata invece concessa la sala “Giorgio Arcoleo”); nella sala “Giorgio Arcoleo” il Sindaco Ioppolo riuniva la sua maggioranza.
Alla conferenza stampa delle opposizioni mancavano all’appello i consiglieri Carnibella e Privitera, che pure avevano firmato la nota di protesta dei nove consilieri di opposizione. Un’assenza che si notava e che, come ha dimostrato poi l’evolversi dei fatti, non era certo casuale o dovuta a cause di forza maggiore.
CONFERENZA STAMPA OPPOSIZIONI
Il dibattito in aula consiliare ha registrato alcuni momenti in cui la temperatura politica è salita: a inizio lavori c’è stato un vivace battibecco tra il Presidente Alparone e i consiglieri di opposizione, dovuto al fatto che il primo chiedeva di riporre i cartelli con su scritto l’hashtag #fareprestofarebene che questi ultimi esibivano. Quando poi, durante il suo intervento, il consigliere Enzo Di Stefano, capogruppo di “La città che vogliamo”, ha dichiarato che la scelta della data era stata condizionata dall’agenda dell’assessore Massimo Giaconia, quest’ultimo lo ha interrotto più volte con un “Si vergogni!”; spalleggiato dal Sindaco che ha commentato: “Che crepuscolo malinconico, dopo 30 anni!”.
Dopo gli nterventi di quasi tutti i consiglieri si è passato alla votazione dei provvedimenti. La minoranza aveva preannunciato che si sarebbe astenuta, non perché contraria ai provvedimenti in sé, ma per marcare la scorrettezza del modus operandi della maggioranza. Ed è a questo punto che si è palesato il “distinguo” dei consiglieri Carnibella e Privitera: il primo è uscito dall’aula al momento del voto; la seconda ha invece votato a favore dei provvedimenti. Un segnale che è presto perché possa essere decifrato, per trarne conseguenze poltitiche. Ioppolo, nell’intervista concessa alla nostra testata prima del Consiglio comunale, aveva accusato “una parte della minoranza” di “essere nostalgica di ciò che non è più” e di “essere inseguita dai fantasmi del passato”. Parole che, alla luce di quanto successo, assumono un pregnanza particolare. Certo è che il Sindaco calatino incassa il risultato, tiene unita la sua maggioranza e si incunea nelle maglie dell’opposizione creando alcune crepe.
Caltagirone, caso più unico che raro in Italia, deve riequilibrare ben cinque anni. Il primo cittadino di Caltagirone si gioca tutte le sue carte sull’approvazione del bilancio quinquennale, sa che se passa lo scoglio insidioso del piano contabile, l’Amministrazione potrà veleggiare in acque più tranquille e porti più sicuri. E probabilmente vuole incassare questo risultato a suo merito. Questo spiegherebbe anche l’irrigidirsi dei toni. “Avevo previsto e preannunciato di finire questo lavoro in cinque/sei mesi, sono stati invece necessari sette/otto mesi per concluderlo, non mi sembra davvero un ritardo, mi sembra che dopo cinque anni siamo in dirittura d’arrivo: ci vorrà una settimana, dieci giorni per completare l’iter complesso e complicato che abbiamo ereditato dal passato”. Dunque, Caltagirone, a dire del Sindaco, dopo cinque anni di vacatio, dovrebbe festeggiare la Pasqua finalmente con un bilancio.
INTERVISTA A IOPPOLO
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