Pubblicato il 25/11/2019
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Las Mariposas, libere e forti come le farfalle



La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre oggi,  fu istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. La data, il 25 novembre fu scelta in ricordo dell’eccidio delle tre sorelle Mirabal, uccise il 25 novembre 1960 dal regime del dittatore Rafael Leonidas Trojillo.


 di Giacomo Belvedere

“La farfalla non vive per cibarsi ed invecchiare, vive solamente per amare, e per questo è avvolta in un abito mirabile… Tale significato della farfalla è stato avvertito in tutti i tempi e da tutti i popoli… È un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno… È un simbolo dell’anima” (Hermann Hesse).


Le chiamavano las mariposas, le farfalle. Era questo il nome in codice, per sfuggire alle persecuzioni del regime, usato dalle tre Hermanas Mirabal, le sorelle Minerva (34 anni), Mercedes (26 anni), e Maria Teresa (24 anni), che lottavano contro la dittatura di Rafael Leonidas Trojillo in un Paese, come la Repubblica Dominicana, in cui il ruolo della donna era quello della sottomissione e dell’esclusione. Le Mirabal avevano costituito assieme ad altri oppositori del regime il gruppo rivoluzionario “14 giugno”


Quella maledetta mattina del 25 novembre le donne, già più volte arrestate e torturate, stavano andando a far visita in carcere ai propri mariti, imprigionati per motivi politici. All’uscita furono rapite, condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze e uccise brutalmente, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Il fatto destò un enorme ondata di sdegno nel paese centroamericano, tanto da portare dopo pochi mesi, nel 1961 all’assassinio dello stesso Trujillo e al ritorno della democrazia nel paese.Il loro sacrificio non fu vano, il loro coraggio contagiò il popolo dominicano che ebbe un sussulto di orgoglio ritrovando la propria libertà.


La quarta sorella sopravvissuta, Belgica Adele detta Dedé, si è dedicata alla cura dei sei nipoti orfani ed alla custodia della memoria. Nel 1999 Dedé pubblica un libro Vivas in su jardin: Sopravvissi per raccontare la loro vita. È il diario sofferto di una superstite che esercita la scrittura come liberazione, per far fronte al dolore e al senso di colpa per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle.


Basandosi liberamente sul libro di Belgica Adele, la scrittrice dominicana Julia Alvarez  scrisse nel 1994 un piccolo capolavoro letterario “Il tempo delle farfalle”, poi diventato un film In the Time of the Butterflies (2001). Il romanzo della Alvarez è di grande forza narrativa e forte impatto emotivo e meriterebbe maggior riconoscimenti di quanti non ne abbia finora avuti. Un picolo gioiello quasi introvabile, che ha sofferto e soffre tuttora in Italia di una cattiva distribuzione. Il figlio di Belgica Adele, Jaime David Fernandez Mirabal, dal 2000 al 2004 è stato vice presidente della Repubblica Domenicana.


La farfalla vive poche settimane, alcune specie poche ore. Sembra un essere fragile, ma la sua breve esistenza è un canto di vita. Vola leggera sui fiori, ne succhia il nettare e dona grata il polline, si accoppia e muore. Sembra un essere fragile, ma non lo è. Da lei nasceranno miriadi di farfalle e nuovi fiori. ¡Vivan las mariposas!

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