Pubblicato il 24/11/2019
POLITICA

Si sblocca la Ragusa-Catania? Ieri tavolo tecnico tra Cancelleri, Falcone, Anas e Sindaci



Cancelleri conta di recuperare tramite la rimodulazione di fondi regionali al momento stanziati su altre opere: “un’anticipazione”, ha sostenuto, che sarà rifinanziata dallo Stato alla Regione nel 2020. L’ass. Falcone ha chiesto però che questo rifinanziamento venga garantito per legge, sin dalla prossima finanziaria. 

Sembra sbloccarsi l’impasse sulla Ragusa-Catania. È l’annuncio dato a conclusione del tavolo tecnico-istituzionale, convocato per affrontare il futuro della Ragusa-Catania, che si è tenuto ieri al Comune di Ragusa, con il Viceministro alle infrastrutture Cancelleri, l’Assessore regionale Falcone, i massimi vertici di Anas, i Sindaci ed il Comitato

Confermata l’acquisizione del progetto da privato a pubblico, con Anas che verserà alla Sarc circa 40 milioni.


Il Viceministro ha assunto degli impegni precisi: il 27 novembre riunione del Dipe; tra l’8 e il 9 dicembre il Pre-Cipe ed entro Natale la approvazione del Cipe. 367 milioni già disponibili, altri 533 che Cancelleri conta di recuperare tramite la rimodulazione di fondi regionali al momento stanziati su altre opere: “un’anticipazione”, ha sostenuto, che sarà rifinanziata dallo Stato alla Regione nel 2020. L’ass. Falcone ha chiesto però che questo rifinanziamento venga garantito per legge, sin dalla prossima finanziaria. 


Secondo l’AD di Anas, ing. Simonini, l’iter procedurale necessario per l’apertura dei cantieri richiederà circa 2 anni e mezzo. Al vaglio anche l’ipotesi che degli 8 lotti previsti alcuni lavori vengano avviati prima di altri. In piedi anche l’ipotesi di inserire l’opera nello Sblocca Cantieri e di affidare i passaggi burocratici ad un Commissario con snellimento dell’iter e riduzione dei tempi di qualche mese.


“Siamo finalmente vicinissimi alla risoluzione di una vicenda che ha del grottesco e si trascina da 40 anni senza che mai, fino ad oggi, si sia mossa una sola pietra. Il vice ministro Cancelleri ha comunicato l’impegno preciso del governo Conte: è un’opera prioritaria e strategica, la più importante, in questo momento, fra tutte quelle siciliane. Di ciò non posso che esserne sinceramente soddisfatta, è stato un lavoro faticoso e, per certi versi, durissimo. Non vorrei però che proprio a questo punto fosse la Regione Siciliana ad assumere un atteggiamento capzioso, magari a causa del mancato coinvolgimento nella realizzazione dell’opera stessa. Difatti, oggi l’assessorato regionale è chiamato solo a rispettare alcuni impegni già presi, ad esempio l’anticipo di somme che saranno comunque corrisposte dal Governo nazionale il prossimo anno”.


A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo a margine del tavolo tecnico sulla Ragusa-Catania. “Come ha comunicato Cancelleri - spiega la deputata Ars - siamo davvero vicini all’ok definitivo da parte del Cipe, dopo decine di anni di tira e molla, e quindi alla fase di impegno delle risorse necessarie alla realizzazione della Ragusa-Catania. In sostanza Anas comprerà il progetto, evitando così di vanificare il lavoro fatto fino a questo momento, rendendo l’opera completamente pubblica, e quindi senza alcun pedaggio. Era proprio questo, d’altronde, uno degli aspetti che hanno portato il Mef a mettersi di traverso fino ad ieri, ovvero l’eccessivo onere a carico dei cittadini automobilisti. Ecco perché la Regione Siciliana dovrebbe sostenere, senza ulteriori tentennamenti, il percorso intrapreso dal governo Conte e dai ministeri dell’economia e delle infrastrutture. Non è più tempo di dubbi, rallentamenti e sterili rivendicazioni. Ora bisogna solo iniziare a correre” - conclude Stefania Campo.


“A questo punto - commenta il sindaco di Ragusa sindaco Peppe Cassì - è essenziale che i Governi nazionale e regionale collaborino: hanno la possibilità concreta di far partire l’opera purché entrambi facciano fino in fondo la loro parte. Ho notato comunque un atteggiamento costruttivo. Nel mio intervento ho voluto manifestare la disillusione che la gente di Ragusa sta vivendo in merito a questa strada. “Levici manu”, mi dicono in molti, ma non lo farò: disillusione e rassegnazione non portano a nulla. Il passato allora non sia un alibi, e chi oggi amministra senta questo sentimento di sfiducia come responsabilità per dimostrare coi fatti che nelle Istituzioni si può ancora avere fiducia”.

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