Pubblicato il 12/11/2019
CULTURA

Caltagirone, dal Fai 25 mila euro per restauro cappella Gravina nella chiesa S. Bonaventura



La chiesa di San Bonaventura di Caltagirone è al 5 posto nella graduatoria di altre 27 città italiane che rientrano nella tutela, recupero e restauro. Ha ottenuto un finanziamento di 25 mila euro. Verrà restaurata la cappella Gravina che si trova all'interno della chiesa.


Oggi il Fai ha stilato la graduatoria di altre 27 città italiane che rientrano nella tutela, recupero e restauro. La chiesa di San Bonaventura di Caltagirone è al 5 posto su 27 siti italiani. Ha ottenuto un finanziamento di 25 mila euro. Verrà restaurata la cappella Gravina che si trova all'interno della chiesa.


La chiesa si è classificata al 21° fra i luoghi del Fai con 17.558 voti al censimento 2018. Il complesso monumentale fu fondato intorno al 1623 e ricostruito a seguito del terremoto nel 1693. L’interno della chiesa, situata in pieno centro storico, è sontuosamente decorato con affreschi, maioliche e manufatti lignei. Gli elementi di spicco sono: una Madonna del grande scultore rinascimentale Antonello Gagini (Palermo, 1478–1536), pala d’altare di Vincenzo Ruggeri e Crocifisso ligneo, opera di fra’ Umile da Petralia. Il convento ha un chiostro e alcuni affreschi di Pietro Paolo Vasta, considerato uno dei maggiori pittori siciliani del secolo XVIII. Trasformato in carcere nel 1890, il complesso venne chiuso alla fine del XX secolo e oggi è in forte degrado.


L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo - richiesto dalla Parrocchia di San Giacomo a cui fa capo il complesso - si concentra sul restauro degli intonaci dipinti nella Cappella di San Francesco e su altri interventi accessori. La cappella, costruita in epoca barocca dalla famiglia Gravina, è affrescata con effetto trompe l’oeil e si apre sulla navata centrale, comunicando con la precedente e la successiva cappella attraverso aperture ad arco. La condizione attuale della cappella è talmente grave che, in mancanza di un immediato restauro, rischia danni irreparabili.       

Dalle realtà associazionistiche di Caltagirone è nato il comitato “Caltagirone per San Bonaventura” con l’obiettivo di portare questo luogo, di grande rilevanza storico artistica, all'attenzione delle istituzioni affinché la chiesa possa tornare alla pubblica fruizione e il convento sia strappato dal degrado. Il bene infatti riveste un notevolissimo valore per il territorio e la comunità anche dal punto di vista culturale e identitario e ne costituisce un piccolo Pantheon di personaggi importanti e artisti nell’ambito cittadino.

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