Pubblicato il 12/11/2019
AMBIENTE

Allerta meteo Caltagirone: l'ironia social, ma Ioppolo ha fatto bene a chiudere le scuole



Sui social si scatena l’ironia: c’è chi posta un’immagine di un improbabile Sant’Allert, protettore degli studenti e degli  insegnanti, o addirittura l’immagine del Sindaco Ioppolo in versione Sacro Cuore. Ma il Sindaco ha fatto bene a chiudere le scuole il 25-26 ottobre scorsi ed oggi. Vi spieghiamo perché.  


di Giacomo Belvedere

In questi giorni, le scuole sono state chiuse a Caltagirone, per allerta meteo, il 25 e 26 ottobre scorsi e oggi 12 novembre. Sui social si scatena l'ironia: c’è chi posta un’immagine di un improbabile Sant’Allert, protettore degli studenti e degli insegnanti, o addirittura l’immagine del Sindaco Ioppolo in versione Sacro Cuore. C’è chi scrive, facendo il verso a una mamma del gruppo whatsapp: “Mio figlio mi sta dicennu, che a fine anno, appostu di raccogliere i soldi pi farici il regalo alle maestre, dobbiamo raccoglierli pi farici bellu rialu al sindaco. Su merita…”.  


Ma c’è chi, invece, non ci ride su e critica le ordinanze di chiusura delle scuole, del sindaco Ioppolo. Ciò in considerazione del fatto che il 25-26 ottobre Caltagirone è stata solo sfiorata dal mal tempo, che invece altrove ha fatto danni e anche un morto a Ispica; mentre per quanto riguarda l’allerta odierno, dalla cartina della Protezione civile della Regione siciliana, non appariva chiaro in quale zona di allerta fosse collocata Caltagirone, se rosso o arancione.


Ha fatto dunque bene il sindaco Ioppolo a chiudere le scuole in questi giorni di allerta meteo? Intanto facciamo chiarezza su alcune nozioni fondamentali. I livelli di allerta sono quattro: verde (zero criticità e vigilanza generica); giallo (ordinaria criticità e attenzione); arancione (moderata criticità e preallarme); infine rosso (elevata criticità e allarme).      


Sulla base dei bollettini emessi giornalmente, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Presidenza della Regione Siciliana invita tutti gli Enti preposti e i Sindaci in particolare, a predisporre le azioni di prevenzione previste nei propri piani di protezione civile in attuazione ai livelli di allerta e alle corrispondenti Fasi operative dichiarati dal CFDMI - settore Idro e adottati, per delega del Presidente della Regione, dal Capo del DRPC - Sicilia. I responsabili locali di protezione civile sono invitati a prestare specifica attenzione alle condizioni meteorologiche locali e alle loro variazioni, non prevedibili e talora repentine, nonché agli effetti al suolo derivanti, ancorché potenziali, temuti o presumibili, adeguando all'occorrenza e opportunamente le Fasi operative e i propri modelli di intervento. In particolare, se sono note condizioni di vulnerabilità del territorio per effetto di dissesti precedenti, le Autorità locali di Protezione civile possono, all'occorrenza, adottare Fasi Operative con livelli superiori a quelli degli avvisi della Protezione civile regionale.


Inoltre, con la Direttiva regionale per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile (DPRSn. 626/GAB del 30/10/2014 il territorio regionale è stato suddiviso in 9 Zone Omogenee di Allerta (Z.O.A.), che sono ambiti territoriali per grandi linee uniformi nei riguardi delle forzanti meteorologiche e dei possibili effetti al suolo, cioè dei rischi, che si considerano. La distinzione in Zone omogenee di allerta deriva dall’esigenza di attivare risposte omogenee e adeguate a fronteggiare i rischi per la popolazione, per il contesto sociale e per l’ambiente naturale.

LE ZONE DI ALLERTA SICILIANE - Queste le zone di allerta in cui è divisa la Sicilia.

A - Sicilia Nord-orientale, versante tirrenico e isole Eolie (da Capo Peloro alla Fiumara Zappulla, prov. di ME)
B - Sicilia Centro-settentrionale, versante tirrenico (dal Vallone Barbuzza al Fiume Milicia, provv. di  ME, PA)
C - Sicilia Nord-occidentale e isole Egadi e Ustica (dal Fiume Eleuterio al Fiume Birgi, provv. di PA, TP)

D - Sicilia Sud-occidentale e isola di Pantelleria (Dal Fiume Mazaro al Fiume Magazzolo, provv. di AG, PA, TP)
E - Sicilia Centro-meridionale e isole Pelagie (dal Fiume Platani al Fiume Gela, provv. di AG, CL, EN, CT, PA)

F - Sicilia Sud-orientale, versante stretto di Sicilia (dal Fiume Acate a Capo Passero, provv. di CL, CT, EN, RG, SR)
G - Sicilia Sud-orientale, versante ionico (da Capo Passero al Fiume San Leonardo, provv. di CT, SR)
H - Sicilia Bacino del fiume Simeto (fiume Simeto e Canale Buttaceto, provv. di CT, EN, ME)
I - Sicilia Nord-orientale, versante ionico (dal Torrente Acquicella a Capo Peloro, provv. di CT, ME)


CALTAGIRONE IN ZONA F, H, E - Il territorio del Comune di Caltagirone, nell'ambito della classificazione climatica redatta dal Settore Osservatorio alle Acque dell'Agenzia per i Rifiuti e le Acque (ex Ufficio Idrografico Regionale) ricade nella Zona di Allerta F - Sicilia Sud - Orientale versante stretto di Sicilia – Dal fiume Acate a capo Passero, nella Zona di Allerta H – Bacino Fiume Simeto – Fiume Simeto e Canale Buttaceto" e nella Zona di Allerta E – Centro- Meridionale e Isole Pelagie – dal fiume Platani al fiume Gela.


Per quanto riguarda gli altri Comuni del Calatino, sono così distribuiti:

Zona di allerta E: San Cono, San Michele di Ganzaria;

Zona di allerta F: Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Vizzini;

Zona di allerta H: Castel di Iudica, Grammichele, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Palagonia, Raddusa, Ramacca, San Michele di Ganzaria,    


PERCHÉ IOPPOLO HA FATTO BENE A CHIUDERE LE SCUOLE - Chiarito questo, possiamo rispondere, con cognizione di causa, alla domanda se il sindaco Ioppolo abbia fatto bene a chiudere le scuole. Occorre, intanto, tener presente che sempre di previsioni si tratta. Il 25 e 26 ottobre tutto il territorio di Caltagirone, distribuito, come s’è detto, nelle Z.O..A (zone omogenee di allerta) “F”, “H” ed “E”, era in allerta rosso. Un livello di allarme che non poteva essere affatto ignorato dal Sindaco, su cui grava l’onere di vigilare sulla sicurezza dei cittadini. Di qui la doverosa ordinanza di chiusura delle scuole. Il fatto che poi, nel territorio del Comune di Caltagirone, non si siano verificati i disastri previsti, non inficia affatto la decisione del Sindaco Ioppolo, perché vige in questi casi il principio scientifico di precauzione. Del senno di poi, ripeteva Manzoni, son piene le fosse. E il rischio che nelle fosse, non metaforiche ma reali, ci finissero i cittadini caltagironesi, come è accaduto allo sventurato agente di polizia penitenziaria di Rosolini, morto trascinato dal fiume in piena ad Ispica, c’era ed era concreto.  


Per quanto riguarda, invece, l’allerta di oggi, il territorio del Comune di Caltagirone insiste nelle zone F, H, ed E, ma appare chiaramente dalla cartina della Protezione civile, che la città di Caltagirone si trova nella zona di allerta “F”, per la quale si aveva allerta rosso. E c’è da aggiungere, inoltre, che - come s'è detto - anche nel caso che fosse stato arancione (come nelle zone H ed E) e, le Autorità locali di Protezione civile locali, se sono note condizioni di vulnerabilità del territorio per effetto di dissesti precedenti, possono, all'occorrenza, adottare Fasi Operative con livelli superiori a quelli degli avvisi della Protezione civile regionale.


Bene ha dunque fatto il Sindaco Ioppolo ad applicare il Piano di Protezione civile del Comune di Caltagirone, chiudendo le scuole il 25-26 ottobre ed oggi, e invitando i concittadini alla prudenza, per garantire la loro incolumità. Agire diversamente sarebbe stata un’indebita omissione di atti d’ufficio. Del resto anche la pioggia torrenziale che sta sferzando in queste ore la città della ceramica, e le segnalazioni di alberi caduti e interruzioni a singhiozzo dell'energia elettrica in alcune zone della città non lasciano adito a dubbi di sorta.

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