Pubblicato il 23/08/2019
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ph. Medici senza Frontiere

Ocean Viking: quel grande cuore disegnato sulle onde del Mediterraneo. Proseguono gli sbarchi “fantasma”



La nave di Medici senza Frontiere e Sos Mediterranee, ha seguito una rotta che “scritto” sulle onde l’emoticon di un grande cuore: a bordo, da 13 giorni, 356 naufraghi (103 minori), bloccati in mare senza autorizzazione allo sbarco. E proseguono gli sbarchi “fantasma”, in Sicilia: ieri venti tunisini sono giunti nel porto di Porto Empedocle, e altri migranti sono arrivati sulla spiaggia che si trova all'interno del Parco archeologico di Selinunte.

Ha disegnato un cuore in mare. La Ocean Viking, la nave di Medici senza Frontiere e Sos Mediterranee, ha seguito una rotta che ha “scritto” sulle onde del Mediterraneo l’emoticon di un grande cuore: un appello perché si aprano i cuori degli uomini. Risolta, infatti, grazie a un intervento della magistratura di Agrigento, il caso della Open Arms, nel Mediterraneo restano 356 naufraghi (103 minori), bloccati a bordo della Ocean Viking, senza autorizzazione allo sbarco. Ieri il tweet dei volontari di Medici senza Frontiere: “Abbiamo pasti per appena 5 giorni, prima di intaccare le scorte d'emergenza. Ci sono persone le cui condizioni di salute potrebbero diventare critiche. I 356 sopravvissuti a bordo della #OceanViking devono poter sbarcare in un luogo sicuro. Adesso”.


“L’emergenza a bordo più importante adesso è quella psicologica” – segnala Luca Pigozzi, uno dei medici a bordo. “In molti hanno subito torture o violenze sessuali in Libia. L’attesa dello sbarco, in uno spazio confinato in mezzo al mare, non può che peggiorare le loro condizioni”. “Vergognoso e disumano – continua - lasciare in mezzo al mare 356 persone. Chiediamo al più presto un porto sicuro perché i sopravvissuti a bordo della #OceanViking possano finalmente toccare terra e trovare una condizione di sicurezza e umanità”.


Nella clinica a bordo della Ocean Viking, sono in cura migranti con infezioni cutanee o delle vie respiratorie, con patologie croniche come il diabete ma anche feriti di guerra – persone di nazionalità libica con schegge di granate a livello sottocutaneo.


Nel frattempo proseguono senza sosta gli sbarchi “fantasma”, in Sicilia, sui quali non son accesi i riflettori dei media e della politica. Ieri venti tunisini sono giunti nel porto di Porto Empedocle; altri migranti sono arrivati sulla spiaggia che si trova all'interno del Parco archeologico di Selinunte e si sarebbero quindi dispersi sulla terraferma. Un barcone utilizzato dai migranti per la traversata dalle coste nordafricane è stato trovato abbandonato sul litorale di Triscina in contrada Gaggera.

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