Pubblicato il 17/08/2019
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ph. Open Arms

Open Arms, Salvini cede a Conte: evacuati 27 minori non accompagnati



Braccio di ferro tra il premier Conte e Matteo Salvini. A bordo ancora 107 persone, in attesa di una risposta. Ed è giallo sulle condizioni dei naufraghi su cui indaga la Procura di Agrigento. Francesco Cascio, titolare dell’ambulatorio di Lampedusa, ha dichiarato ieri che «Le 13 persone sbarcate non avevano alcuna patologia». Ma gli agenti di polizia, che ieri si sono recati nel poliambulatorio a Lampedusa per sentirlo, non l'hanno trovato perché non si trova nell'isola. 


“Terminata evacuazione dei minori non accompagnati. Che poi sarebbero ragazzi di 16, 17 anni. Soli. Molte lacrime. Hanno lasciato amici e compagni di viaggio. Vi auguriamo il meglio. E andiamo avanti. Per tutti”.


Così Open Arms commenta lo sbarco di 27 minori non accompagnati, dopo che, con una nuova lettera, il premier Conte aveva chiesto a Matteo Salvini l’autorizzazione allo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave Open Arms. Lo sbarco è autorizzato, tuttavia, solo per i minori non accompagnati. Dal premier anche la conferma della disponibilità della Commissione europea di una pluralità di Paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell'ospitalità per tutte le persone, anche indipendentemente dalla loro età.


Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ceduto a malincuore a Giuseppe Conte: “Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della Open Arms" e "darò pertanto, mio malgrado - ha detto Salvini -, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all'esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l'affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”.


La decisione del vicepremier è arrivata dopo la nuova lettera di Conte a Matteo Salvini, in cui aveva ribadito la necessità dell’autorizzazione allo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave Open Arms.  “I principi giuridici destinati a regolare i ruoli degli Stati nel governo del fenomeno delle migrazioni sono dagli altri Paesi invocati a parole e disapplicati nella pratica - ha detto Salvini nella lettera di risposta al premier Giuseppe Conte -, col risultato di far pesare solo sul contribuente italiano le conseguenze dell'attività di fiancheggiamento dell'immigrazione clandestina attuata da navi straniere”.


 “In 16 giorni sareste già tranquillamente arrivati a casa vostra in Spagna - aveva scritto polemicamente su Twitter il titolare del Viminale -. Quella delle ONG è una battaglia politica, non certo umanitaria, giocata sulla pelle degli immigrati. Vergogna. Io non mollo”.


Intanto è giallo sulle condizioni dei naufraghi. Francesco Cascio, titolare dell’ambulatorio di Lampedusa ha dichiarato ieri che «Le 13 persone sbarcate non avevano alcuna patologia» salvo uno di loro che presentava una otite. La sua diagnosi stride rispetto agli allarmi dei medici del Cisom, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e dei sanitari di Emergency, che parlano di 20 casi di scabbia e condizioni «igienico-sanitarie pessime». Poi si è saputo che Cascio, già leader del centrodestra siciliano e ex Presidente dell’Ars, non si trovava sull’isola e non aveva visitato personalmente i migranti, come hanno constatato ieri gli agenti di polizia che si sono recati nel poliambulatorio a Lampedusa per sentirlo. Sarà ascoltato probabilmente a breve o al suo rientro a Lampedusa, la prossima settimana. “Mi fido dei miei medici – ha dichiarato oggi Cascio all'ANSA -, i referti sono chiari: se a bordo di Open Arms ci sono naufraghi con le patologie descritte nella relazione dal Cisom non sono gli stessi che sono stati fatti sbarcare, perché le loco condizioni erano buone, tranne un caso di otite facilmente curabile”. 


E la Procura di Agrigento ha disposto una ispezione medica a bordo della Open Arms per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei 134 naufraghi. La Procura ha acquisito dei documenti, relativi all'Open Arms, dalla Guardia costiera. Tra gli incartamenti che sono, adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Salvatore Vella, anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma chiede una risposta urgente al ministero dell’Interno, sostenendo che “non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco. “Per quanto attiene questo Imrcc non vi sono impedimenti di sorta" allo sbarco -, ha scritto il Comando Generale della Guardia Costiera al Viminale, al ministero delle Infrastrutture e a quello degli Esteri in relazione alla Open Arms chiedendo “con urgenza” una risposta sullo sbarco dei migranti. La richiesta del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo fa seguito alla diffida che i legali della Ong spagnola hanno inviato al Comando Generale, in cui si chiede “di autorizzare senza ulteriore indugio l'ingresso della Open Arms nel porto di Lampedusa”.

A bordo ancora 107 persone, in attesa di una risposta.

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