di Giacomo Belvedere
Caltagirone città della ceramica ma anche dei roghi. Il centro storico di Caltagirone brucia. E lo fa in modo ripetitivo e preoccupante. Nelle ultime due settimane si sono verificati quattro episodi di incendi, che a questo punto forse non è più il caso di chiamare “episodi”. L’ultimo, in ordine di tempo, ieri pomeriggio, intorno alle 16, nel cortile di via Volta Libertini, dove una minicar è andata a fuoco. Il cortile, dove hanno sede gli uffici comunali dell’assessorato al Turismo, si trova nel retro dello storico palazzo Libertini – oggi museo – che per un certo tempo ospitò anche il vescovado della neonata diocesi calatina, che quest’anno festeggia i 200 anni dalla sua fondazione. Un luogo che evoca storia, arte e cultura, ma caduto nel degrado più deplorevoole: «Posto ideale per appuntamenti di delinquenti di vario tipo… Si cammina tra immondizia, bottiglie rotte e siringhe… E adesso cominciano anche ad incendiare le auto»: è la denuncia amara dei residenti su FB.
L’altro “episodio”, mercoledì 13, nel cuore della notte, intorno alle ore 3,30 circa, all’angolo tra la via Pusterna e via Maria Santissima del Ponte: un divano si è incendiato per cause che non sono stare accertate, ma non certo per autocombustione, mettendo a repentaglio un’auto posteggiata vicina. Anche in questo caso i cittadini, da noi interpellati, hanno lamentato i rischi per la sicurezza della popolazione e la presenza rifiuti di grosse dimensioni: una situazione che dura da anni senza che vi si ponga rimedio.
Gli altri due incendi a distanza di pochissime ore l’uno dall’altro: il primo la notte del 30 giugno, quando, intorno alle 2 circa della notte, è stata completamente distrutta dalle fiamme una Nissan 4×4, in via Duca degli Abruzzi, nel quartiere di S. Giacomo; il secondo, il giorno dopo, sempre nel centro storico, in via S. Sofia, nel quartiere della parrocchia S. Giorgio, intorno alle 18.30 circa: dentro un garage, una Lancia Ypsilon ha preso fuoco. Dentro il garage erano posteggiate anche una Fiat 500 d’epoca e una Golf, che si sono salvate anche se parzialmente bruciacchiate. E ci consta che altri episodi minori (gomme tagliate, auto vandalizzate) sono diventati abituali nel centro storico della città della ceramica.
L’ispettore Poirot, il notissimo personaggio uscito dalla penna di Agata Christie, soleva dire che una coincidenza è una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze rassomigliano a una prova. Senza agitare lo spettro dell’allarme sicurezza a Caltagirone, forse non è fuor di luogo parlare di un problema sicurezza a Caltagirone. Ed è bene che chi di competenza lo abbia tra le sue priorità.
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