Pubblicato il 13/05/2019
SOCIETÀ

Aperta nuova area di isolamento in Malattie Infettive al Cannizzaro di Catania



All’origine dell’apertura della nuova area sono state le emergenze infettive degli ultimi anni riguardanti casi di Morbillo, Epatite A e Tubercolosi bacillifera altamente contagiosa. L'erea è dotata di chiavi di accesso elettroniche che evitano agli operatori di toccare le maniglie, videocamere per il monitoraggio a distanza del paziente, porta a scorrimento con cellule fotoelettriche, stanze con sistema di decontaminazione con un locale per vestizione e uno per svestizione degli operatori. L’accesso del paziente, infine, può avvenire dall’esterno direttamente dall’ambulanza, bypassando il transito da altre aree.


È stata inaugurata oggi la nuova Area di alto isolamento per il rischio infettivo dell’Azienda ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro, struttura con 11 posti letto caratterizzata da avanzate dotazioni e procedure per la gestione dei pazienti con patologie ad alto rischio di diffusione.

Al taglio del nastro, e alla presentazione che l’ha preceduto, sono intervenute numerose autorità: il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il Sindaco di Catania Salvo Pogliese, l’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il presidente dell’Ordine dei Medici Diego Piazza, l’assessore comunale Giuseppe Arcidiacono, il delegato del Rettore dell’Università di Catania Antonio Biondi.


L’incontro, coordinato dal dott. Giuseppe Liberti, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Antimicrobial Stewardship, è stato aperto dal dott. Salvatore Giuffrida, Direttore Generale dell’Azienda Cannizzaro, che ha sottolineato l’eccellenza della nuova struttura, capace di dare risposte «a situazioni emergenziali, rappresentante oggi non soltanto dalle epidemie maggiormente trattate dai media, ma soprattutto dalla serie di ceppi multi resistenti che si sono selezionati a causa dell’uso spropositato di antibiotici». «La nuova area di isolamento, con possibilità di accesso diretto e non necessariamente tramite Pronto Soccorso, garantisce la sicurezza del paziente, degli altri utenti ma anche degli operatori», ha spiegato Giuffrida, comunicando che «già oggi si è avuto il primo ricovero di un uomo con tubercolosi, proveniente da Gela».


All’origine dell’apertura della nuova area sono state le emergenze infettive degli ultimi anni riguardanti casi di Morbillo, Epatite A e Tubercolosi bacillifera altamente contagiosa, come illustrato dal dott. Carmelo Iacobello, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive. A lui e al dott. Giuffrida sono arrivati i ringraziamenti dell’assessore Razza e del presidente Musumeci: «Si tratta di una struttura d’avanguardia, unica nel Sud Italia, che qualifica ulteriormente la sanità siciliana e si giustifica con il ruolo di avamposto della nostra Isola nel Mediterraneo. Rientra nei programmi del Governo regionale che è attento all’edilizia sanitaria – ha affermato Musumeci – e si deve alla tenacia del direttore dell’Azienda Ospedaliera e del direttore dell’Unità Operativa».


La nuova area di isolamento per il rischio infettivo, capace di accogliere pazienti provenienti da tutta la Sicilia e dal Sud Italia, è funzionale anche all’attività di Antimicrobial Stewardship, che riguarda il governo della terapia antimicrobica per arginare la crescente multiresistenza batterica. Diverse le dotazioni che consentono l’isolamento della nuova area: chiavi di accesso elettroniche che evitano agli operatori di toccare le maniglie favorendo la diffusione delle malattie, videocamere per il monitoraggio a distanza del paziente, porta a scorrimento con cellule fotoelettriche, stanze dotate di sistema di decontaminazione a step differenziati con un locale dedicato alla vestizione e uno alla svestizione degli operatori. L’accesso del paziente, infine, può avvenire dall’esterno direttamente dall’ambulanza, bypassando il transito da altre aree.

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