Il morto è un cittadino tunisino, drogato con crack per evitare che si sottraesse alle lesioni, che non è sopravvissuto alle fratture multiple. Ma l'organizzazione crIminale non avrebbe esitato a lucrare sulla morte della vittima, addebitandola a un falso incidente, per poi intascare l’assicurazione.
Vasta operazione congiunta della Squadra mobile, della Guardia di Finanza e della Polizia penitenziaria di Palermo che hanno fermato 42 persone, accusate di truffare le assicurazioni con falsi sinistri, procurando lesioni alle vittime compiacenti, sino ad arrecare gravissimi danni fisici come mutilazione degli arti e fratture. C’è anche un morto tra le vittime.
Centinaia gli indagati, tra questi anche un avvocato palermitano che si occupava degli aspetti legali di molti dei falsi incidenti.
Il morto è un cittadino tunisino, Hadry Yakoub. L’uomo era stato trovato morto su una strada alla periferia di Palermo. Le indagini avevano portato al fermo di tre persone lo scorso agosto. Per evitare che si potesse sottrarre alle lesioni, gli sarebbero state somministrate dosi di crack, per poi inscenare l’incidente. Ma le fratture multiple, procurategli ad arte, avrebbero causato il decesso della vittima. L’organizzazione criminale, tuttavia, non si sarebbe fermata, cercando di lucrare sulla morte della vittima, addebitandola a un falso incidente per poi intascare l’assicurazione.
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