Pubblicato il 10/04/2019
POLITICA

Autostrada Catania- Ragusa, i Sindaci in campo: “Basta rinvii”



“I tentennamenti ed i continui rinvii – scrivono i i Sindaci in un comunicato congiunto - offendono la dignità di un territorio che subisce un isolamento infrastrutturale inaccettabile. Il territorio saprà mobilitarsi”.


I Sindaci dei Comuni di Carlentini, Catania, Chiaramonte Gulfi, Francofonte, Lentini, Licodia Eubea, Ragusa, Vizzini, non ci stanno a che l’agognato progetto del raddoppio della Catania - Ragusa venga accantonato per presunte “criticità”.

Il corridoio autostradale Ragusa-Catania interessa le Province di Ragusa, Catania, Siracusa e i Comuni di Ragusa, Chiaramonte Gulfi, Licodia Eubea, Vizzini, Francofonte, Lentini e Carlentini. Il progetto prevede la realizzazione del collegamento autostradale Ragusa–Catania con ammodernamento a quattro corsie con sezione di categoria “B” di larghezza minima pari a 22 m, della S.S.514 e della S.S.194, dallo svincolo con la S.S.115 allo svincolo con la S.S.114, per uno sviluppo di 68,6 km.


Il tracciato si sviluppa prevalentemente in sovrapposizione alle due statali e in minima parte su nuovo sedime. Si prevede l’adeguamento degli svincoli esistenti e la realizzazione di nuovi per un totale di 10 svincoli oltre all’interconnessione terminale con l’autostrada CT-SR. Si prevede inoltre la realizzazione di viabilità secondarie per un totale di 51,7 Km per la ricucitura della viabilità interferita e per i raccordi della viabilità esterna agli svincoli.


“Prima di fornire le proprie impressioni – hanno scritto i Sindaci in un comunicato congiunto - sul rinvio al 13 maggio del CIPE a proposito del raddoppio della Ragusa - Catania, i Sindaci hanno atteso alcuni giorni per approfondire le ragioni di questa decisione.

La relazione conclusiva dei lavori del CIPE dello scorso 4 aprile, infatti, si apre con la “conferma della rilevanza strategica dell’opera” e, dunque, con l’invito a tutti gli interlocutori coinvolti di convergere verso una soluzione condivisa entro il prossimo 13 maggio. Un dato apparentemente confortante, se non fosse che le ragioni del rinvio risultano poco convincenti e scarsamente connesse con le presunte criticità evidenziate dalla Ragioneria di Stato sulla sostenibilità del PEF (Piano economico finanziario)”.


“Fuorviante, innanzitutto - continuano -, il confronto con il costo del pedaggio di altre autostrade in cui maggiore è stata la percentuale di finanziamento pubblico o in cui è stato già del tutto ammortizzato il peso dell’intervento privato.

Difficile poi comprendere le perplessità sulla capacità degli affidatari dei lavori di rispettare cronoprogramma e piano dei lavori, visto che ancora i contractor non sono stati neanche individuati. Discorso simile per la capacità finanziaria del concessionario, su cui verte scetticismo per la mancata dimostrazione di adeguate riserve di cassa per far fronte a eventuali difficoltà finanziarie: è evidente come sia inattendibile ogni valutazione resa in questa fase preliminare”.


Ai primi cittadini non sono piaciute alcune dichiarazioni del ministro dei Trasporti Toninelli: “Sorprendono, inoltre, le dichiarazioni del Ministro Toninelli, a detta del quale le maggiori incertezze consisterebbero nella “vaghezza” del contributo della Regione utile a ridurre il costo del pedaggio: i termini del contributo regionale sono infatti sufficientemente delineati nella delibera di Giunta regionale n. 6 del 3 gennaio 2019.

Le tariffe originariamente previste nella convenzione approvata dallo stesso CIPE nel 2010, già ridotte di circa il 27% in virtù di una rivisitazione del progetto da parte del concessionario, sono state ulteriormente diminuite, così da ottenere un abbattimento di circa il 40% proprio grazie alle intese raggiunte, appunto, con la Regione”.


“Ciò che appare più incredibile, però - aggiungono -, è come ancora oggi, dopo anni di attesa, si torni a discutere sul sistema di intervento: scontato che sia di maggiore convenienza per i cittadini un’opera interamente pubblica, ma a parte che non è chiaro chi tra Stato e Regione metterebbe le risorse mancanti, un’eventuale acquisizione da parte dello Stato del progetto del concessionario richiederebbe un’ulteriore e complessa integrazione istruttoria, con la prospettiva di un allungamento sine die dei tempi”.


“Il project financing – concludono i primi cittadini - appare oggi l’unica soluzione percorribile. Obiettivo irrinunciabile di noi tutti è che il raddoppio della Ragusa-Catania si realizzi senza ulteriori ritardi.

I tentennamenti ed i continui rinvii offendono la dignità di un territorio che subisce un isolamento infrastrutturale inaccettabile. Il territorio saprà mobilitarsi e nei prossimi giorni si provvederà a: organizzare manifestazioni di impatto con il coinvolgimento di tutte le comunità interessate; dare mandato a un legale per chiedere l’accesso agli atti del procedimento al fine di verificare lo stato dell’arte, e trasmettere con atti formali la voce del territorio al circuito decisionale; richiedere un incontro urgente dedicato e programmatico con il Presidente della Regione per individuare strategie di intervento condivise”.


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