Pubblicato il 08/04/2019
CULTURA

Caltagirone, Pasqua 2019: fra tradizione, fede, arte, suggestioni e folklore



Tradizione, fede, arte, suggestioni e folklore, ma anche mostre e concerti sono gli “ingredienti” della Pasqua a Caltagirone.  Il programma degli eventi è stato presentato stamani, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala “Giorgio Arcoleo” del palazzo municipale.


Tradizione, fede, arte, suggestioni e folklore, ma anche mostre e concerti sono gli “ingredienti” della Pasqua a Caltagirone.  Il programma degli eventi è stato presentato stamani, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala “Giorgio Arcoleo” del palazzo municipale. “Tanti appuntamenti – ha detto il sindaco Gino Ioppolo – per concorrere al rilancio culturale e turistico della città, che è uno dei nostri obiettivi prioritari”. Il presidente della commissione Eventi Massimo Porta ha evidenziato “il lavoro svolto per valorizzare le più belle e sentite tradizioni”. Il presidente della Confesercenti Filippo Guzzardi si è detto “felice di collaborare a manifestazioni che danno lustro alla città”, mentre il presidente dell’associazione “La Scala”, Giovanni Canfailla, si è soffermato sulle principali novità, a partire dal percorso, de “La Passione di Cristo”. Presente anche il vicesindaco Sergio Gruttadauria.


Il calendario: domenica 14 aprile, in via Roma (Tondo Vecchio), dalle 20,30, “La Passione di Cristo”, sacra rappresentazione vivente con 50 figuranti, giunta alle XXIII edizione, con conclusione sul sagrato della Chiesa di San Francesco d’Assisi; venerdì 19 aprile, alle 18,30, dalla Cattedrale, solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata per le vie del centro storico. Essa, con il tradizionale corteo senatoriale, farà vivere momenti di grande devozione popolare.


Domenica dio Pasqua 21 aprile, a partire dalle 16,30, nel centro storico (vie San Pietro e Roma, piazza Umberto e piazza Municipio e vie adiacenti), tradizionale, sacra rappresentazione della “Giunta”, l’incontro di Cristo risorto (un insieme statuario con le due guardie del sepolcro del XVIII secolo) con la Madre, mediato da San Pietro, una statua gigantesca (è alta 3 metri), realizzata in cartapesta. L’imponente San Pietro, sorretto ai fianchi da due assistenti – portatori, alla vista del Cristo risorto va alla ricerca – mentre la folla si allarga o restringe per consentire il passaggio spedito dell’Apostolo - della Madonna, alla quale dare la lieta novella della Resurrezione. Le prime ricerche di San Pietro sono vane e il suo sguardo si ferma per scrutare gli angoli della piazza e le strade adiacenti. Nel frattempo il vento gonfia il suo mantello color porpora, facendo apparire Pietro ancora più maestoso. Finalmente, l’incontro avviene all’angolo tra la piazza Municipio e la via Luigi Sturzo, mentre le campane suonano a festa. L’Addolorata, alla vista del Figlio, lascia il manto nero (segno di lutto) e rimane vestita di bianco e azzurro, colori, questi, che simboleggiano la sua felicità. Poi, allargando le braccia, abbassa tre volte la testa per rendere omaggio a Cristo, mentre la folla festante accompagna i tre inchini dell’Addolorata con un corale ed appassionato “Viva Maria”. Infine, da piazza Marconi, si assiste alla “Spartenza”.


In programma, oltre a numerose mostre già inaugurate – “U Fruschittu” nella sala “Milazzo” del palazzo municipale; “Passione, Morte e Resurrezione” nell’ex Carcere borbonico; “Lines of Communication – La via dello spirito”, al Museo diocesano) – o di prossima apertura (“L’uomo di mai”, opere di Gabriele Cardillo, e personale di pittura di Mariella Sadorin Scelba, dal 12 aprile al 2 maggio alla Corte Capitaniale; “Nel segno della Pasqua”, dal 14 aprile al 9 giugno al Museo regionale della Ceramica), anche tre concerti: “Stabat Mater” del coro Ensamble SibarO’ (16 aprile, ore 21, Chiesa del Collegio), del Venerdi Santo del Coro polifonico di San Giuliano (19 aprile, ore 21, Chiesa del Collegio) e di Pasqua, a cura della Banda musicale “Luigi Sturzo” (21 aprile, ore 19, piazza Municipio).

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