Pubblicato il 06/04/2019
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Alan Kurdi, le donne: “Non andremo senza i nostri mariti”. La nave si dirige a Malta



La Alan Kurdi ha lasciato il mare di Lampedusa per dirigersi verso Malta, dopo il no dell’'Italia all’approdo a Lampedusa. Ieri, fa sapere la Ong, era stato concesso lo sbarco a due madri e ai loro figli, ma le donne non hanno accettato non essere separate dai mariti.


La Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea Eye, ha lasciato il mare di Lampedusa per dirigersi verso Malta, dove spera di avere accoglienza, dopo il no dell’'Italia all’approdo a Lampedusa. Ieri, fa sapere la Ong, era stato concesso lo sbarco a due madri e ai loro figli, ma le donne non hanno accettato non essere separate dai mariti.

L’organizzazione umanitaria posta un video su Twitter dove le donne dicono: “Non andremo senza i nostri mariti”.  «Contrariamente a un accordo con la Germania – commenta la Ong -, l'Italia ha voluto evacuare solo 2 donne e i loro figli. Il diritto di proteggere la famiglia è nella Carta dei diritti umani sancita dalle Nazioni Unite, Articolo 16, paragrafo 3».


 “Non solo i bambini e le loro madri, ma tutte le persone salvate dall'Alan Kurdi devono essere sbarcate immediatamente a Lampedusa” – era stata la secca risposta di Sea Eye. “La ridistribuzione deve essere negoziata dopo lo sbarco e non a spese di persone vulnerabili in fuga dalla Libia, tenute in ostaggio in mare”. Quindi l’affondo contro il ministro Salvini che “non ha umiliato solo i naufraghi, ma sfrutta tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione”.

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Durissimo anche un comunicato di Mediterranea Saving Humans, cha ha presentato un esposto contro il Ministro dell’Interno alla Procura di Agrigento:

“Sul caso Alan Kurdi Sea Eye il Viminale continua a mentire per coprire abusi e violazioni. Andiamo per ordine.
Il Viminale dice che le persone sono state salvate a ridosso della Libia. Falso. Il salvataggio è avvenuto in acque internazionali, dunque fuori dalle acque territoriali libiche.
Il Viminale dice che la Alan Kurdi avrebbe dovuto riportare le persone in Libia. Falso. Avrebbe violato l'articolo 33 della Convenzione di Ginevra oltre alla Convenzione di Amburgo del 1979. La Libia non è un porto sicuro (forse dovremmo avvisarlo che a Tripoli è in corso una guerra tra milizie armate).
Il Viminale dice che le donne e i bambini hanno rifiutato di scendere. Falso. Hanno rifiutato di essere separati dai loro familiari. Aver provato a farlo da parte delle autorità è un grave reato, oltre che una cosa indegna.
Il Viminale dice che dovrebbe occuparsene la Germania. Falso. La legge parla chiaro: va assegnato il porto sicuro più vicino e in tempi più rapidi possibili. Non si possono fare trattative con le persone trattenute in mare.
Perché tutte queste bugie, intrise di odio e propaganda?”


Salvini dal canto suo fa spallucce: "Dietrofront, nave Ong diretta a Malta. Molto bene, in Italia non si passa. #portichiusi".

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