Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno evidenziato l’esistenza di due distinti gruppi dediti all'attività di traffico di stupefacenti: vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi con esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana.
Dalle prime ore del mattino odierno, in esito ad indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa in data 27.3.2019 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché detenzione ai fini di spaccio delle medesime sostanze.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno evidenziato l’esistenza di due distinti gruppi dediti all'attività di traffico di stupefacenti, disvelando vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi con esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana.
La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini di tipo tecnico coordinate dalla Procura Distrettuale - D.D.A. - di Catania, e condotte dalla Squadra Mobile - Sezione Antidroga nell'arco temporale ottobre 2015 - giugno 2016, dalle quali è emersa l’esistenza di due distinti gruppi dediti all'attività di traffico di stupefacenti, disvelando l’esistenza di vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi ed esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana.
In particolare, le indagini tecniche ed i sistemi di video-sorveglianza installati nei pressi dell’abitazione di Carmelo Scilio, ubicata nel rione di San Giovanni Galermo, consentivano di accertare l’esistenza di un gruppo organizzato operante nel settore del narcotraffico che aveva come base logistica l’abitazione del predetto.
Contestualmente, le telecamere collocate nei pressi dell’abitazione di Salvatore Anastasi, ubicata nel rione di Monte Po’, registravano il coinvolgimento di questi e del figlio Massimiliano Anastasi, coinvolti in un articolato traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, in parte alimentato dagli stessi fornitori della compagine facente capo a Carmelo Scilio.
La struttura organizzata da Scilio, al quale è contestato il ruolo di promotore ed organizzatore, costituiva una vera e propria associazione caratterizzata da un’attività stabile e continuativa con fornitori e acquirenti abituali.
Carmelo Scilio, collaborato da Davide Marchese, Antonio Mangano e Gaetano Coppola, addetti questi ultimi alle vendite al dettaglio della sostanza stupefacente che prelevavano dall’abitazione di Scilio per distribuirla ai vari acquirenti del gruppo, poteva fare affidamento sulle forniture di cocaina garantite per il trasporto e recapito da due soggetti di Vibo Valentia, Vincenzo Lo Gatto e Domenico Prestia, per conto di altri fornitori calabresi non identificati.
Per quanto concerne l’acquisto di marijuana, Scilio faceva stabile riferimento all’area palermitana, prendendo contatti con i fornitori di Partinico (PA), Salvatore Minore e Salvatore De Simone.
Dalle intercettazioni è emerso che Scilio aveva importanti acquirenti identificati per Mario Narduzzi e Alessandro Tomaselli, al quale vendeva marijuana in ingenti quantità, talvolta acquistata su commissione dai predetti fornitori di Partinico (PA).
Gaetano Coppola e Davide Marchese organizzavano il trasporto dello stupefacente, avvalendosi di corriere che, da Partinico (PA), giungeva a Catania presso l’abitazione di Carmelo Scilio.
Le indagini svolte nei confronti di Salvatore Anastasi, del figlio Massimiliano Anastasi, di Gaetano Mirabella e del figlio Giovanni Mirabella, hanno fatto emergere che il rifornimento di stupefacente del tipo cocaina era garantito dai fratelli calabresi Domenico Mammoliti e Francesco Mammoliti, dell’omonima cosca di San Luca (RC), intesa “Fischiante”, i quali delegavano le consegne a vari corrieri calabresi, tra cui Domenico Pellegrino, Vincenzo Scarfone e Giuseppe Cardaciotto.
Lo stupefacente era consegnato direttamente presso l’abitazione di Salvatore Anastasi e ritirato dallo stesso o da correi appositamente delegati.
Le indagini tecniche, non disgiunte da attività di p,g. di tipo tradizionale, hanno fatto emergere punti di collegamento tra il gruppo di Scilio e gli Anastasi: questi ultimi sarebbero risultavano i referenti dei fratelli Mammoliti la cui presenza presso l’abitazione degli Anastasi è stata riscontrata in distinte circostanze.
Nel corso dell'attività di indagine, a riscontro dell'illecito traffico, erano stati effettuati arresti e sequestri di stupefacenti, di cui si riportano i più significativi.
Il 22 marzo 2016, personale del Commissariato P.S. di Mazara del Vallo (TP), su indicazione di quest’ufficio, traeva in arresto Aldo Ferro (cl.1969), di Mazara Del Vallo (TP), perché responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente essendo stato trovato in possesso di gr.50 di cocaina.
Il 31 maggio 2016, personale del Distaccamento di Polizia Stradale di Catenanuova (EN), su indicazione di quest’ufficio, traeva in arresto Alfredo Fischetti (cl.1970). Ad esito di perquisizione all’interno del veicolo sul quale viaggiava veniva rinvenuti e sequestrati kg.1 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
GLI ARRESTATI
1. SCILIO Carmelo (cl.1974), pregiudicato;
2. COPPOLA Gaetano (cl.1967), pregiudicato;
3. MANGANO Antonio (cl.1977), inteso “Tony”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
4. LO GATTO Vincenzo (cl.1981), pregiudicato;
5. PRESTIA Domenico (cl.1970), pregiudicato;
6. MARCHESE Davide (cl.1977), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
7. ANASTASI Salvatore (cl.1951), pregiudicato;
8. MAMMOLITI Domenico (cl.1968), pregiudicato;
9. MAMMOLITI Francesco (cl.1973), pregiudicato;
10. MIRABELLA Gaetano (cl.1951), inteso “Tano Cipudda”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
11. TOMASELLI Alessandro (cl. 1976), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
12. NARDUZZI Mario (cl. 1979), pregiudicato;
nei confronti dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere;
13. ANASTASI Massimiliano (cl. 1979), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari;
14. MIRABELLA Giovanni (cl.1980), inteso “Johnny”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
15. FRENI Giorgio (cl.1965), pregiudicato;
16. CARDACIOTTO Giuseppe (cl.1989), pregiudicato;
17. PELLEGRINO Domenico (cl.1971), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
18. SCARFONE Vincenzo (cl. 1981), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
19. MINORE Salvatore (cl.1984), pregiudicato;
20. DE SIMONE Salvatore (cl. 1983), pregiudicato;
nei confronti dei quali è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.
Gli arrestati sono stati associati presso la Casa circondariale di Catania - Bicocca e piazza Lanza, Roma, Locri (RC) e Vibo Valentia.
Alla fase esecutiva ha partecipato personale delle Squadre Mobili di Roma, Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Trapani.
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