Pubblicato il 02/04/2019
CRONACA

“Dove sono?”, da ieri 50 naufraghi dispersi nel Mediterraneo: “Nessuna autorità disposta a soccorrerli”



Da ieri sera - twitta Alarm Phone -  nessuno risponde al telefono del gruppo di migranti. Siamo preoccupati perchè nessuna autorità è disponibile a soccorrere. La Guardia Costiera italiana non fornisce informazioni. Non ci comunicano neanche se sono riusciti a contattare le autorità libiche”. Sul posto si sta dirgendo la Alan Kurdi, l'unica l'unica nave di salvataggio civile rimasta nel Mediterraneo centrale.


“Dove sono? Ieri sera alle 22.00 CEST circa 50 persone inclusi uomini, donne e bambini su una barca vicino alla Libia hanno chiamato l’Alarm Phone. Ci hanno mandato la posizione GPS ma la comunicazione è stata interrotta. Siamo riusciti a ricontattarli solo una volta, alle 22.02”.

È questo il messaggio inquietante lanciato alle 9,39 di stamattina da Alarm Phone, il telefono di allarme, gestito da volontari, a supporto delle operazioni di salvataggio, che ha creato una linea telefonica diretta e autorganizzata per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo.


Quei 50 migranti, da lunedì sera si sono come volatilizzati. “Da circa 12 ore nessuno risponde al telefono del gruppo di migranti. Siamo preoccupati perchè nessuna autorità è disponibile a soccorrere. La Guardia Costiera italiana non fornisce informazioni. Non ci comunicano neanche se sono riusciti a contattare le autorità libiche”.

Autorità libiche che peraltro, sono latitanti. “Da ieri sera abbiamo cercato di contattare – spiega Alarm Phone - la cosiddetta ‘Guardia Costiera’ libica ininterrottamente su diversi numeri di telefono. Quando abbiamo informato il MRCC (Maritime rescue coordination centre, ndr) di Roma della mancanza di risposta della Libia, ci hanno passato un numero che avevamo già tentato diverse volte senza esito!”.


La Guardia Costiera italiana, in seguito, ha emesso un comunicato stampa, affermando che la Guardia Costiera libica sarebbe stata informata. Ancora nessuna conferma di un'operazione SAR! - è il commento di Alarm Phone -, nessun contatto con la barca da 20 ore!.

La Alan Kurdi della ong Sea Eye, l'unica nave di salvataggio civile rimasta nel Mediterraneo centrale,è stata informata circa la barca in difficoltà, e ha offerto assistenza alla MRCC e ora si sta dirigendo, nella speranza trovare le persone, nella zona dell'ultima posizione GPS.



Le operazioni SAR nel Mediterraneo (acronimo che corrisponde all’inglese “search and rescue” ovvero “ricerca e soccorso”) che hanno come obiettivo quello di salvare persone in difficoltà, a cui partecipano vari attori – non solo militari – sono coordinate dal Maritime rescue coordination centre (MRCC), rappresentato dal Comando generale della Guardia costiera con base a Roma. Le operazioni di soccorso si svolgono su aree di responsabilità SAR (e non solo su quelle territoriali). L’area di responsabilità italiana coincide con circa un quinto dell’intero Mediterraneo, ovvero 500mila km quadrati.

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