I tre arrestati, il 23 febbraio 2015, assieme ad altri due complici, si erano resi protagonisti di una violenta rapina in villa a danno di una coppia anziani di Grammichele, picchiati e costrettai sotto minaccia di pistola a consegnare denaro, gioielli e persino la fede nuziale della donna.
Incastrati da un bicchiere di liquore di troppo, che uno dei malviventi aveva sorseggiato, versandoselo da una bottiglia presa dal piano bar del soggiorno delle vittime. Ma su cui sono state rilevate le tracce di DNA.
Alle prime luci dell’alba, a conclusione di complessa attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Grammichele, coadiuvati dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Caltagirone, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 26enne Dario Amato e del 24enne Gaetano Gullè entrambi del posto.
Contestualmente, i militari della Stazione di Milano-Vigentino hanno notificato la medesima ordinanza al 24enne Frenk Di Stefano, attualmente detenuto nel carcere di Milano Opera.
Grazie agli opportuni approfondimenti investigativi svolti dai Carabinieri della città esagonale, condivisi appieno dall’Autorità Giudiziaria, i tre personaggi sono considerati gli autori materiali dell’efferata rapina avvenuta il 23 febbraio del 2015 ai danni di una anziana coppia di Grammichele; quel giorno i criminali, assieme ad altri due complici, si introdussero nel cortile della villa dei coniugi e, dopo averli attesi al rientro, sotto la minaccia di una pistola, li picchiarono, costringendoli ad entrare nell’immobile ed a consegnare loro denaro picchiata e costretta sotto minaccia di pistola a consegnare denaro, gioielli e persino la fede nuziale della donna.
Di vitale importanza investigativa sono state le tracce di DNA rilevate sul bicchiere utilizzato da uno dei malviventi per sorseggiare un liquore presente sul piano bar del soggiorno delle vittime, mentre gli altri complici erano intenti a rovistare nell’abitazione.
I tre soggetti sono quindi accusati di rapina in concorso pluriaggravata per aver commesso il fatto, con armi ed in più col volto travisato; in uno dei luoghi che trova tutela nell’art. 624 bis (edificio destinato a privata dimora); ai danni di un ultrasessantacinquenne (l’uomo, all’epoca dei fatti, aveva 68 anni); dopo aver posto le vittime in stato di incapacità di volere e di agire. Al termine delle formalità di rito, i due arrestati sono stati associati al carcere di Caltagirone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA