Pubblicato il 23/03/2019
ATTUALITÀ
ph. Il Sette e Mezzo

Cara di Mineo, la proposta dei 5 Stelle: “Un polo addestrativo per cooperazione militare e peacekeeping”



L’idea è stata avanzata in un’interrogazione parlamentare di una cinquantina di parlamentari pentastellati, inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai ministri della Difesa e degli Esteri Elisabetta Trenta ed Enzo Moavero Milanesi.


di Giacomo Belvedere

È un po’ una sorta di ritorno alle origini per l’ex Residence degli Aranci, posto in Contrada Cucinella alle falde di Mineo: essere riconvertito in un polo addestrativo e di formazione per le Forze Armate, le Forze dei dell’Ordine, la Protezione civile e i Vigili del Fuoco sia per la cooperazione militare (in chiave PESCO) che per iniziative di peacekeeping. Lo chiedono una cinquantina di parlamentari Cinquestelle. Da una destinazione d’uso militare, passare, quindi, esaurita la lunga parentesi del centro di accoglienza, a una nuova destinazione militare. D’altro canto è poco plausibile che in centro possa essere riconvertito in un agglomerato cittadino ad uso civile: i progetti di social housing ipotizzati all’indomani della dismissione del centro da parte dei militari statunitensi, si rivelarono sogni nel cassetto destinati a rimanere sogni. E per il centro menenino, dopo la chiusura, si prospetta un futuro di reperto archeologico, rudere da collocare nella custodia dei ricordi ingialliti del tempo che fu.


Il centro, con le sue  400 villette a schiera era sorto per ospitare i militari statunitensi  di stanza a Sigonella e le loro famiglie. Poi, dopo la partenza degli americani, la sua riconversione, grazie ad un’illuminazione avuta il giorno di San Valentino del 2011 dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal suo ministro dell’Interno Roberto Maroni,  nel più grande centro di accoglienza per richiedenti asilo d’Europa, che è arrivato ad ospitare sino a più di 4500 migranti. Oggi, dopo le bufere giudiziarie, le cui conseguenze si fanno ancora sentire, la lenta agonia: ridotto a circa 800 ospiti, si sta lentamente sgonfiando, sino alla annunciata chiusura, secondo  quanto riferito da fonti del Viminale, entro il 2019. Nonostante le iniziative e proteste dei 299 lavoratori del centro, di cui  già 160 rimasti a casa e gli altri con il foglio di via in mano, per i quali non appare realistica nessuna prospettiva di reimpiego.


Come in ogni commedia che si rispetti, giunti all’ultimo atto del copione, arriva il coup de théâtre: la proposta,avanzata da una cinquantina di  parlamentari dei CinqueStelle di “trasformare l’attuale Cara di Mineo in un polo addestrativo e di formazione per le Forze Armate, le Forze dei dell’Ordine, la Protezione civile e i Vigili del Fuoco sia per la cooperazione militare (in chiave PESCO) che per iniziative di peacekeeping”.


L’idea è stata avanzata in un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai ministri della Difesa e degli Esteri Elisabetta Trenta ed Enzo Moavero Milanesi. L’interrogazione ha come primo firmatario il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati il calatino Gianluca Rizzo ed è sottoscritta, da tutti i deputati siciliani pentastellati, dalla Presidente della Commissione Affari Esteri Marta Grande, dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia e dal capo della delegazione presso l’Assemblea Parlamentare della Nato Luca Frusone.  


“Il Centro d'accoglienza per richiedenti asilo (CARA) –si legge nell’interrogazione - è stato fino a pochi mesi fa la più grande struttura in Europa in grado di ospitare extracomunitari richiedenti asilo. Il Consiglio dell'UE dell'11 dicembre 2017 - sulla base di una proposta presentata da Francia, Germania, Italia e Spagna - ha adottato una decisione con la quale è stata istituita la cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di difesa, alla quale partecipano tutti gli Stati membri UE tranne Gran Bretagna, Danimarca e Malta. Da qui la richiesta del recupero della struttura del CARA di Mineo attraverso progettualità legate al mondo della difesa con compiti di formazione in modo da consentire il rilancio del sito, l’applicazione delle linee guide del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta”.


“Dopo aver ricordato le numerose missioni internazionali di pace a cui partecipa l’Italia – spiegano i firmatari -, abbiamo sottolineato la capacità e peculiarità italiana nello svolgere queste fondamentali attività di pacificazione dei territori ove siamo presenti”.

Secondo i parlamentari pentastellati, “La creazione di un polo di eccellenza europeo e mondiale nella struttura del Cara di Mineo consentirebbe di valorizzare le nostre capacità in campo di istruzione delle forze armate, per realizzare la cooperazione militare e razionalizzare le spese per missioni internazionali con progetti ricadenti sul territorio nazionale, riducendo l’esposizione di nostri militari a rischio in teatri operativi, taluni ostilI”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Commenta
Il tuo commento verrà pubblicato previa approvazione. Soltanto il nickname sarà visibile a tutti gli utenti.