“Vi intimiamo l’alt! Arrestate le macchine!”. “Prima la sicurezza: ci sono onde di due/tre metri. Le discussioni dopo!”. I momenti concitati del botta e risposta tra la Guardia Costiera italiana e la Mare Ionio: quando la legge del mare chiama. La nave attracca a Lampedusa ma è sotto sequestro.
di Giacomo Belvedere
“Vi intimiamo l’alt!
Arrestate le macchine!”. “Prima la sicurezza: ci sono onde di due/tre metri. Le
discussioni a dopo”. Sono i momenti concitati del botta e risposta tra la Guardia Costiera italiana e la Mare Ionio, al
largo di Lampedusa, con mare forza 7 e onde tra i due metri e mezzo e i tre
metri. “Ripararci – dichiara Mare Ionio - era la priorità per garantire la sicurezza di
tutte le persone a bordo”.
Ma Salvini invoca l’arresto perché la nave ha trasgredito l’ordine della Guardia
Costiera italiana di spegnere i motori e di non avvicinarsi a Lampedusa: “Se un
cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri -
dichiara-, viene arrestato. Conto che questo accada”. “Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per persone a bordo, nessun mare in tempesta”, per l'inquilino del Viminale.
Per le condizioni meteomarine avverse alla nave della Ong viene assegnato
un punto di fonda al riparo, a Lampedusa. Quindi la soluzione “pirandelliana”: dal
Viminale si fa sapere che “La Guardia di Finanza sta procedendo al sequestro
della nave Mare Jonio, e per questo motivo la sta scortando nel porto di
Lampedusa. Nelle prossime ore potrebbero scattare gli interrogatori
dell'equipaggio”. Insomma,. Si sbarca, però te la faccio pagare. Per quale reato non è chiaro. Il video è illuminante su questo punto: in quella situazione per il capitano di una nave vige la suprema legge del mare. Un crimine, semmai, ignorarla.
Dai 48 migranti - uno era stato sbarcato stamane per sospetta polmonite - sale l’urlo di gioia: “Vive Vive la liberté! Vive Vive la liberté!”, mentre la nave attracca finalmente al porto.
“I 48 migranti ancora a bordo - è il commento a caldo di Mediterranea - stanno per sbarcare a Lampedusa, sottratti alle onde e all'inferno libico auguriamo a loro una buona fortuna in Europa. Il loro sorriso è il nostro”.
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