Salvini: “Arrestate i responsabili della Ionio”. Pietro Marrone, il pescatore siciliano al comando della Mare Ionio: “Abbiamo persone che non stanno bene, devo portarle al sicuro e ci sono due metri di onda. Io non spengo nessun motore. Abbandonare esseri umani in mare per un pescatore non è solo reato, è tradimento”.
di Giacomo Belvedere
È alla fonda a un miglio e mezzo da Lampedusa la nave Mare Ionio, battente bandiera italiana, della Ong Mediterranea Saving Humans, che ieri ha soccorso 49 migranti, tra cui 12 minori, davanti alle coste libiche. L'imbarcazione, che non ha l'autorizzazione allo sbarco, è circondata da tre motovedette, due della Guardia di Finanza e una della Guardia Costiera. Ieri Mediterranea aveva chiesto alle autorità italiane un “porto sicuro”, prima di fare rotta verso Lampedusa.
Il sindaco di Lampedusa Totò Martello: l’isola pronta ad accoglierli. “La nave Mare Ionio - dichiara il sindaco - è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati”. Anche Amnesty Italia chiede lo sbarco immediato: “Non si ripeta il cinico braccio di ferro sulla pelle degli esseri umani”.
Di diverso avviso il ministro dell'Interno Salvini: “I porti erano e rimangono chiusi. Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri - dichiara-, viene arrestato. Conto che questo accada”. La nave avrebbe trasgredito l’ordine della Guardia Costiera italiana di spegnere i motori e non avvicinarsi a Lampedusa.
“Abbiamo persone che non stanno bene – è stata la secca risposta di Pietro Marrone, il pescatore siciliano al comando della Mare Ionio-, devo portarle al sicuro e ci sono due metri di onda. Io non spengo nessun motore”.
“Un vero capitano – commenta la ONG -. Pietro Marrone di professione è pescatore. Per decenni ha navigato in quel tratto di Mediterraneo che accomuna Libia, Italia e Tunisia. Oggi è il Comandante della Mare Jonio. Abbandonare esseri umani in mare per un pescatore non è solo reato, è tradimento”.
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