Quattro coltellate, di cui due fatali, hanno posto fine alla vita di Patrizia Formica. Ancora molti i lati oscuri della vicenda su cui indaga il Nucleo Operativo dei Carabinieri di Caltagirone
di Giusi Scollo – Giacomo Belvedere
«Fuori piove, e chi se ne frega, io ho il sole dentro. Le persone che amo sono accanto a me, può anche arrivare il diluvio io mi sento al sicuro. Buona domenica a tutti». Un messaggio come tanti, postato ieri, in partenza per la tradizionale “truzzata” fuori porta. Si sentiva al sicuro Patrizia Formica. Il freddo invernale, che in questi giorni ha rifatto capolino a Caltagirone, interrompendo la primavera, non aveva gelato il suo entusiasmo, la voglia di vivere una giornata all’«insegna del divertimento assoluto». È stata uccisa ieri notte con quattro coltellate, nella sua casa in via Filippo Paladini, in contrada Balatazze, dall’uomo che amava, Salvatore Pirronello, 53 anni. Una vita stroncata a 47 anni.
Non è mai facile raccontare queste storie, non è mai facile mantenere il distacco. Non è solo un caso di cronaca nera. Patrizia era una donna, una compagna, era soprattutto una madre. L’affetto per i due figli, avuti da una precedente relazione, è testimoniato da decine di messaggi d’amore sui social: «la cosa più bella della mia vita sono i miei figli». In questo momento è ai figli che va il nostro pensiero. Per questa ragione abbiamo deciso di prendere tempo prima di raccontare i particolari della tragedia. Dopo il lancio della notizia, abbiamo deciso di tacere per diverse ore. Siamo arrivati subito sul posto, la voglia di arrivare prima e prima di tutti per un attimo ha rischiato di prendere il sopravvento, ci siamo fermati. Questo è il nostro modo di rispettare Patrizia, i figli e la famiglia. È l’ennesima storia di femminicidio, un’altra donna si aggiunge alla lunga lista che ogni giorno cresce sempre più.
GLI ULTIMI MOMENTI FELICI DI PATRIZIA FORMICA
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, la donna è stata colpita da una prima coltellata mentre dormiva. Un brusco risveglio, poi ci sarebbe stata una colluttazione, durante la quale la vittima ha tentato disperatamente di difendersi. I due sono finiti per terra, l’uomo le ha inflitto altre tre coltellate: un colpo all’addome e uno al torace sotto il cuore sono stati fatali. La lama di 12 cm non ha lasciato scampo. Mentre la donna era agonizzante riversa a terra, l’uomo si sarebbe ripulito, tolto il pigiama e rivestito con abiti puliti. Un particolare ha destato l’attenzione degli inquirenti: la camera era chiusa a chiave dal di dentro, il che farebbe pensare che la donna ha avuto la forza di arrivare sino alla porta per chiudersi dentro. L’uomo è uscito da casa e quindi si è recato presso la vicina Stazione dei Carabinieri, a poche centinaia di metri dall’abitazione dove è stato commesso il delitto, per costituirsi.
Durante un primo interrogatorio, condotto dal Luogotenente Tommaso Cilmi del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Caltagirone, l’uomo avrebbe dato la sua versione, tutta da verificare, dei fatti. Un rapporto difficile, che si era complicato: la donna soffriva molto della mancanza dei suoi figli, al punto che, sempre secondo il racconto dell’uomo, quest’ultimo avrebbe minacciato di interrompere la relazione per consentirle di dedicarsi completamente ai figli. Ma Patrizia Formica non accettava la fine del rapporto, tanto che avrebbe tentato il suicidio. Parrinello, allarmato, avrebbe fatto per il momento un passo indietro, non sapendo tuttavia cosa fare per mettere fine alla storia con la compagna. La notte tra domenica e lunedì, tra una sigaretta e un’altra, sarebbe maturato il proposito omicida. Dettagli, al vaglio degli inquirenti, che tuttavia stridono, con l’immagine di famiglia felice che risulta dai video e dai post messi su Facebook dalla donna la domenica precedente al delitto.
Salvatore Pirronello, era un volto noto alle Forze dell’Ordine: nel 1981 era stato coinvolto in una rapina finita nel sangue. In quattro assaltarono l’autobus di linea Catania-Palermo. Furono uccisi l’autista, Giuseppe Savarino, e l’avvocato Enzo Auteri, che era stato presidente della Provincia di Catania. Pirronello, allora minorenne, fu processato soltanto per rapina dal Tribunale per i minorenni di Catania .
Sul luogo del delitto è intervenuto il Reparto dei Carabinieri della Scientifica di Catania per gli accertamenti del caso, da cui si attendono ulteriori elementi che possano chiarire la dinamica dell’accaduto, che presenta ancora parecchi lati oscuri.
Espletate tutte le formalità di rito, alle 15,30 circa, Salvatore Pirronello è stato associato presso la Casa circondariale di Caltagirone con l’accusa di omicidio aggravato. Sul caso indaga la Procura di Caltagirone.
LO SFOGO DEL FRATELLO DELLA VITTIMA
IL VICINO DI CASA: “ANDAVANO TROPPO D’ACCORDO”
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