Chiede scusa, mons. Peri, a Patrizia Formica, “a nome mio, a nome vostro, a nome di questa nostra città se le nostre mani non sono state capaci di proteggerla”.
di Giusi Scollo – Giacomo Belvedere
Nella Cattedrale di Caltagirone, completamente gremita, sono stati celebrati i funerali di Patrizia Formica, la donna uccisa dal suo compagno Salvatore Pirronello e ritrovata nel suo appartamento all’alba di lunedì 3 aprile. La celebrazione liturgica è stata officiata dal vescovo di Caltagirone mons. Calogero Peri. Il cielo è plumbeo su Caltagirone. Lampi, tuoni, poi una violentissima grandinata. Ma la Cattedrale è gremita di gente: la città ha voluto dare il suo addio corale alla vittima.
Mons. Peri, nell’omelia, chiede scusa a Patrizia Formica “a nome mio, a nome vostro, a nome di questa nostra città se le nostre mani non sono state capaci di proteggerla”.
“Ripenso ai tuoi abbracci, ai tuoi sorrisi, alla gioia che esprimevi” – dice la sorella Franca Formicanel saluto di commiato. “Non ci sei più, Patrizia -conclude amaramente – Noi, la famiglia, riprenderemo la nostra quotidianità, senza di te”.
Un applauso liberatorio accoglie la salma all’uscita dalla Cattedrale. Il cielo si è un po’ aperto e non grandina più. Ma il gelo rimane nei cuori di tutti, per quella che mons. Peri ha definito “una sconfitta della città”.
VIDEO FUNERALE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA