L’insano gesto è scaturito da una banale lite, generata dal fatto che il ventunenne avrebbe guardato la fidanzata del 26enne di Paternò, che ha contatto i propri familiari, il padre, il fratello ed il cognato, organizzando una vera e propria spedizione punitiva, investendo il malcapitato e aggredendo gli amici del ragazzo, che tentavano di difendere quest'ultimo, riverso a terra privo di sensi.
Un raid per punire uno sguardio di troppo a una ragazza. È accaduto a Paternò nella serata del 29 Gennaio 2019. Venero Giovannino Nicolosi, di anni 26, a bordo di un’autovettura, ha travolto volontariamente un giovane di 21 anni nella piazzetta delle Fontane di Paternò.
L’insano gesto è scaturito da una banale lite avvenuta qualche ora prima nel parcheggio di un distributore di benzina e proseguita poi su Facebook, tramite applicazione Messanger; lite generata dal fatto che il ventunenne avrebbe guardato la fidanzata di Nicolosi
Immediatamente dopo l’alterco, Nicolosi ha contatto i propri familiari, il padre, il fratello ed il cognato, e, unitamente a questi, dopo aver appreso dove si trovava il giovane, ha organizzato una vera e propria spedizione punitiva; i quattro soggetti, dunque, si recavano, a bordo di due autovetture diverse, presso piazza delle Fontane, dove consumavano la loro vendetta.
Un filmato di un sistema di videosorveglianza di un’abitazione privata ha permesso di immortalare tutte le fasi della condotta delittuosa: intorno alle 22.30. il giovane è travolto intenzionalmente da un’autovettura Alfa Romeo 147 condotta da Venero Giovannino Nicolosi e con a bordo la sua ragazza (fatta sedere sul sedile posteriore, pochi attimi prima l’arrivo in piazza); negli stessi momenti è giunta una Fiat Idea con a bordo i familiari dell’aggressore i quali, scesi dal veicolo, hanno aggredito fisicamente gli amici del ragazzo, tentando di colpire nuovamente quest’ultimo, riverso a terra privo di sensi.
Dopo pochi istanti i soggetti, risaliti a bordo della Fiat Idea, si sono dati alla fuga, mentre Nicolosi Giovanni Venero (sceso dall’autovettura per aiutare i familiari) ha raggiunto nuovamente l’Alfa 147 per darsi anche lui alla fuga, prendendo una via diversa da quella imboccata dai complici.
Nei giorni seguenti, gli autori del delitto, nel tentativo di depistare le indagini, hanno venduto ad un terzo soggetto l’Alfa Romeo 147 utilizzata per il tentato omicidio. Il veicolo, tuttavia, è stato intercettato dai Carabinieri e sottoposto a sequestro.
Il 7 febbraio è stato disposto il fermo di indiziato di delitto di Nicolosi Venero Giovannino e del padre, Riccardo Concetto; veniva richiesta la misura cautelare anche nei confronti degli altri due complici. Il G.I.P., dopo aver convalidato il fermo, ravvisando la presenza di gravi indizi di colpevolezza, ha disposto la custodia cautelare in carcere per tutti e quattro gli indagati.
Il 9 febbraio 2019, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, personale appartenente al Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Paternò ha dato esecuzione ad un’ordinanza del G.I.P. con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro soggetti (Nicolosi Venero Giovannino, di anni 26, Nicolosi Riccardo Concetto, di anni 51, Nicolosi Michelangelo, di anni 25, e Di Mauro Paolo Antonino, di anni 31) per il delitto di tentato omicidio aggravato commesso in concorso.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza, mentre la giovane vittima, miracolosamente fuori pericolo di vita, è tuttora ricoverata presso l’Ospedale “Garibaldi Centro” di Catania.
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