Cosa nostra tentava di ricostituire la "Cupola". In manette anche due nomi eccellenti, che vantano un pedigree di tutti rispetto in cosa nostra: Leandro Greco, nipote del boss Cosa nostra Michele Greco, detto “il papa”, padrino di Ciaculli, e Calogero Lo Piccolo, figlio del boss di San Lorenzo Salvatore.
Blitz antimafia dei R.O.N.I. del Comando Provinciale di Palermo Carabinieri e della Squadra Mobile della Questura, che hanno dato esecuzione a un Decreto di fermo del Pubblioco Ministero emesso dalla DDA della Procura di Palermo nei confronti di sette indagati. In manette anche due nomi eccellenti, che vantano un pedigree di tutti rispetto in cosa nostra: Leandro Greco, nipote del boss Cosa nostra Michele Greco, detto “il papa”, padrino di Ciaculli, e Calogero Lo Piccolo, figlio del boss di San Lorenzo Salvatore.
Le indagini, che prendono le mosse dall'inchiesta dei
magistrati di Palermo sulla Nuova Cupola che a dicembre ha portato in cella 47
persone, hanno avuto una svolta grazie alle collaborazione di due pentiti: Francesco
Colletti, il capomafia di Villabate, e Filippo Bisconti, reggente del
mandamento mafioso di Misilmeri. Confermato il tentativo di cosa nostra di ricostruzione
della Cupola, la commissione provinciale, con il nuovo capo dei capi: Settimo
Mineo, 80 anni, professione ufficiale gioielliere, imputato al maxiprocesso.
Arrestati anche Giovanni Sirchia, affiliato di spicco della famiglia mafiosa di Passo Rigano, che ha partecipato attivamente alla preparazone della riunione della Commissione provinciale e si è fatto latore dei messaggi di invito alla riunione; Giuseppe Serio, Erasmo Lo Bello, Pietro Lo Sicco e Carmelo Cacocciola, a cui è stato imputato il reato di cui all'art 416-bis del c.p. ed estorsione aggravata dal metodo mafioso nel territorio del mandamento mafioso di San Lorenzo - Tommaso Natale.
VIDEO
© RIPRODUZIONE RISERVATA