Pubblicato il 31/12/2018
RELIGIONE / DIOCESI
ph. Il Sette e Mezzo

Caltagirone, stanotte veglia al Santuario del Ponte per salutare il nuovo anno



Un modo alternativo di passare le prime ore del nuovo anno, che da dieci anni è diventato un appuntamento fisso al Santuario del Ponte: giovani e meno giovani, dopo il cenone e il brindisi di mezzanotte, si raccolgono per salutare il nuovo anno, non fra il frastuono dei botti, ma nel silenzio della preghiera.


Da dieci anni non mancano a un appuntamento, diventato ormai una tradizione conslidata. Sono i giovani e meno giovani di Caltagirone che, dopo il cenone e il brindisi di mezzanotte, si raccolgono per salutare il nuovo anno, non fra il frastuono dei botti, ma nel silenzio della preghiera. Un modo alternativo di passare le prime ore del nuovo anno. 

Con Maria per vedere l'invisibile” è il tema della veglia di preghiera per il nuovo anno, organizzata e promossa dal Santuario diocesano Maria SS. del Ponte, dall’Ufficio di Pastorale Giovanile Vocazionale e dal Seminario Vescovile di Caltagirone, alle ore 1.30 del 1° gennaio 2018, nel Santuario mariano caro ai caltagironesi, là dove la tradizione vuole che il 15 agosto 1572 la Vergine col Bambino sia apparsa in una fonte.


La veglia di preghiera per salutare l’alba del nuovo anno, vede crescere partecipazione e interesse tra i fedeli e intende – chiarisce una nota dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Curia calatina “affidare al Signore e alla Vergine Santa il nuovo anno e si propone come un’introduzione al tempo che si vivrà, sotto lo sguardo di Maria”.


«Come ogni notte di Capodanno - spiega don Francesco Di Stefano, rettore del Santuario Diocesano di Maria SS. Del Ponte – nel clima liturgico della Solennità della divina maternità di Maria, che si celebra nell’ottava del Natale, si rinnova la tradizione di iniziare il nuovo anno con una veglia di preghiera per affidare al Signore della storia il tempo che verrà. Accompagnati da Maria, madre di Dio e madre nostra, compagna amorevole del nostro cammino, ci riscopriamo bisognosi di sentire il futuro presente e quello misterioso del “dopo” come spazio ancora aperto e orizzonte che si illumina continuamente nella gioia degli affetti».


«Affidare alla Vergine il dono di un nuovo anno - spiega i vescovo d Caltagirone mons. Calogero Peri: , conferma il risveglio di una sensibilità dei credenti, che sentono di doverlo affidare al Signore, per l’intercessione materna della Vergine Madre. Il tempo è dono prezioso che chiede a tutti e a ciascuno una rinnovata presa di coscienza perché divenga non banale successione cronologica di mesi e anni che consumano fatalmente la nostra esistenza terrena, ma opportunità di Grazia, che ci invita ad amare sempre di più questo irripetibile dono e farne occasione e contenitore di speranza e di amore per il futuro personale, familiare e sociale. Questa è la differenza dell’uomo di fede: non chiede a Dio il “perché” di una storia terrena fatalmente breve e sempre insufficiente ad appagare le attese del cuore, ma, andando oltre la tentazione di un minaccioso sentimento di “frustrazione”, fa diventare storia di salvezza che apre al futuro ogni momento e ogni palpito dell’esistenza».

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