Pubblicato il 31/12/2018
RELIGIONE / DIOCESI
ph. Il Sette e Mezzo

Fine anno, mons. Peri alla città: “Abbiate progetti e desideri e non siate insensibii di fronte all'uomo” - VIDEO



“Avere dei progetti, dei desideri, avere un futuro” e “non perdere il senso di umanità, non essere insensibili di fronte all’uomo, senza etichette, perché la civiltà europea di radici cristiane,  non si può permettere uno sbandamento così vistoso in un momento in cui, invece, dovrebbe rispolverare la sua migliore tradizione”. Sono gli auguri che a fine anno mons. Peri rivolge alla città.

di Giacomo Belvedere

“Avere dei progetti, dei desideri, avere un futuro” e “non perdere il senso di umanità, non essere insensibili di fronte all’uomo, senza etichette”. Sono gli auguri che il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, rivolge a fine anno alla città.  “L’augurio che vorrei fare – ha detto il vescovo ai nostri microfoni -  è che tutti possiamo valorizzare l’importanza e la bellezza del tempo. Noi auguriamo solitamente che quello che c’è dentro il tempo sia buono, sia bello, bello; poi lo sappiano che dentro il tempo fondamentalmente ci stiamo noi. Io invece augurerei che di avere la percezione del tempo, cioè della successione: che possiamo recuperare, che possiamo rialzarci, che possiamo fare meglio di quello che abbiamo fatto. Il tempo ti permette di avere uno sguardo sul tuo passato, che ti appartiene ugualmente, anche se come tempo non ti appartiene più, e soprattutto di avere dei progetti, dei desideri, di avere un futuro. Auguro a questa città  di non avere soltanto ricordi e passato, ma di avere un bel futuro e quindi di impegnarsi per questo presente”.


Quindi mons. Peri rivolge un pensiero ai 49 migranti (39 della Sea Watch e 17 della Sea Eye), che da giorni vagano in mare alla vana ricerca di un porto sicuro, e che passeranno stanotte nel Mediterraneo, mentre l’Europa si volta dall’altra parte.

“Ripeto sempre la stessa cosa:  se diventiamo insensibili di fronte all’uomo, senza etichette - perché altrimenti, se incominciamo con le etichette faremo sempre degli scarti, rischiamo per davvero di perdere il senso dell’umanità e questa nostra civiltà, specialmente quella di radici cristiane, quella europea, non si può permettere uno sbandamento così vistoso in un momento in cui, invece, dovrebbe rispolverare la sua migliore tradizione”.

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