Pubblicato il 12/12/2018
CRONACA

Rapirono il cooperante italiano Motka: arrestati 6 jiadisti - VIDEO



Federico Motka, dell’ONG francese ACTED, fu sequestrato in Siria il 12 marzo 2013. Rimase nelle mani dei terroristi 14 mesi. il suo compagno Haines, rapito insieme a Motka, fu decapitato a settembre del 2014.  Nell’ampio gruppo di rapitori, è stata identificata una cellula formata da jihadisti anglofoni, soprannominati dagli ostaggi “the Beatles”.


Brillante operazione antiterrorismo dei Carabinieri del Ros. Individuata una pericolosa cellula jiadista, responsabile di numerosi crimini in Siria e in Europa.   Sono in corso di esecuzione e notifica alcune ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti gravemente indiziati dei delitti di associazione con finalità di terrorismo internazionale e sequestro di persona a scopo di terrorismo.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, infatti,  su richiesta del “Gruppo antiterrorismo“ della Procura della Repubblica di Roma, ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un gruppo di appartenenti all’organizzazione terroristica Stato Islamico (IS) nell’ambito delle indagini,  effettuate dal Raggruppamento Operativo Speciale, sul sequestro del cittadino italiano Federico Motka, rapito in Siria il 12 marzo 2013 e rimasto nelle mani dei terroristi dello Stato Islamico per 14 mesi sino sino al 27 maggio 2014.


IL SEQUESTRO - Federico Motka, unitamente al cittadino britannico Cawthorne David Haines, entrambi dipendenti dell’ONG francese ACTED [“Agence d’Aide à la Coopération Technique et au Développement”, organizzazione non governativa francese, con sede a Parigi], fu sequestrato nei pressi del campo profughi di Atmeh, in Siria, non distante dal confine con la Turchia, mentre, a bordo di un veicolo dell’organizzazione non governativa (condotto da un dipendente locale di ACTED, loro interprete) si dirigeva presso la sede di quest’ultima, ubicata in una guest-house di Atmeh, provenienti da una località a sud-est di Aleppo.


Motka era giunto in Siria l’8 marzo 2013. Il sequestro avvenne intorno alle 17:00 del 12 marzo 2013 da un gruppo di jihadisti, armati di fucili mitragliatori, i quali, dopo aver bloccato il mezzo su cui viaggiavano Motka e Haines, li caricarono nel bagagliaio di un fuoristrada, trasportandoli presso il primo dei luoghi di detenzione, ubicato a circa due ore di viaggio dalla località del rapimento.


LA PRIGIONIA - Nel corso della lunga prigionia, Federico Motka è venuto in contatto con numerosi ostaggi provenienti da svariati Paesi europei ed extracomunitari, condividendo periodi di detenzione con alcuni rapiti assurti tragicamente agli onori della cronaca, come i giornalisti statunitensi James  Wright Foley e Steven Joel Sotloff, trucidati nel corso di barbare esecuzioni pubblicate da Stato Islamico e diffuse sui media internazionali, nonché il fotografo e corrispondente di guerra britannico John Cantlie, noto per essere stato costretto a svolgere il ruolo di reporter dello Stato Islamico, tutt’ora irreperibile.


David Haines, rapito insieme a Motka, fu decapitato a settembre del 2014 da Mohamed Emwazi, nome di battaglia Abu Mughareb, soprannominato anche “Jihadi John”, di origini Kuwaitiane, deceduto in Siria il 12 novembre 2015 e noto alle cronache internazioni come l’autore di numerose decapitazioni.

I 14 mesi di detenzione, durante i quali tutti gli ostaggi furono sottoposti a un regime detentivo durissimo con episodi di crudeltà disumana, sono stati scanditi da 11 trasferimenti in altrettanti luoghi di prigionia distribuiti nella parte settentrionale della Siria all’epoca sotto il progressivo controllo di Stato Islamico (si vedano le cartografie e le immagini riportato nel video allegato).


Le indagini hanno consentito la completa ricostruzione delle fasi del sequestro e l’identificazione di molti carcerieri, anche attraverso una estesissima cooperazione giudiziaria e di polizia attivata tra i Paesi europei interessati, il tutto arricchito dal contributo dall’Intelligence italiana.

GI ARRESTATI - Il provvedimento è stato emesso nei confronti delle seguenti persone:

Davis Aine Leslie (nome di battaglia - n.d.b. - Abu Saleh), nato nel Regno Unito nel 1984;

Kotey Alexanda Amon (n.d.b. Abu Seed), nato nel Regno Unito nel 1983;

Elsheikh El Shafee (n.d.b. Abu Aisha), nato in Sudan nel 1988, cresciuto nel Regno Unito;

Nemmouche Mehdi (n.d.b. Abu Omar), nato in Francia nel 1985, detenuto in Belgio;

Alilou Soufiane (n.d.b. Abu Jihad), nato in Belgio nel 1993, detenuto in Belgio;

Benghalem Salim (n.d.b. Abu Mohamed), nato in Francia nel 1980; di costui si sono perse le tracce mesi addietro ed è verosimile che egli abbia trovato la morte in quel Paese nel corso delle operazioni belliche.

In particolare nell’ampio gruppo di rapitori, è stata identificata una cellula formata da jihadisti anglofoni, soprannominati dagli ostaggi “the Beatles” (composta da Aine Leslie Davis, Alexanda Amon Kotey, El Shafee Elsheikh e Mohamed Emwazi, i più violenti tra i sequestratori, autori di torture e violenze immotivate, ed un gruppo di jihadisti francofoni costituito, tra gli altri, da Mehdi Nemmouche, autore della strage compiuta al Museo Ebraico di Bruxelles il 24.05.2014, Najim Laachraoui, uno dei suicidi dell’attentato all’aeroporto di Bruxelles il 22 marzo 2016, Salim Benghalem e Soufiane Alilou.

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