Pubblicato il 21/02/2018
CRONACA

Caltagirone, chiesta dall'ex assessore Dicara l'oblazione del reato di abbandono animali




L'ex assessore Dicara ha chiesto e ottenuto l'oblazione del reato di abbandono animali, pagando la relativa somma d denaro somma di denaro stabilita dalla legge che, estinguendo il reato, non dà luogo a procedere. Ci sarà ora un rientro in Giunta?



L'ex assessore Dicara ha chiesto e ottenuto l'oblazione del reato di abbandono animali, pagando la relativa somma di denaro stabilita dalla legge che, estinguendo il reato, non dà luogo a procedere. Ci sarà ora un rientro in Giunta?

Sembra arrivato al capolinea l'affaire Dicara, l'ex assessore della Cultura della Giunta Ioppolo, dimessosi il 20 giugno dell'anno scorso dall'incarico a seguito di una denuncia per maltrattamento e abbandono animali. Si trattava di quattro cuccioli di cane meticci. Sul fatto ha indagato il Nucleo operativo dei Carabinieri di Caltagirone, allertati da una cittadina che sporse denuncia. L'episodio ebbe un ampio risalto mediatico anche su stampa e Tv nazionali e per giorni divenne sui social l'argomento clou, che divise l'opinione pubblica cittadina.

L’ipotesi di maltrattamento è stata esclusa; per il reato di abbandono, invece, la Procura della Repubblica ha emesso un decreto penale di condanna. La difesa dell'ex assessore ha dunque proposto domanda di oblazione, un istituto giuridico attraverso il quale, in taluni casi, è possibile estinguere il reato, adempiendo ad una obbligazione amministrativa. In sostanza, l’illecito penale si trasforma in illecito amministrativo, attraverso il pagamento di una determinata somma di denaro stabilita dalla legge che, estinguendo il reato, non dà luogo a procedere.

Per questa via, l'ex assessore ha chiuso una vicenda che ha messo in serio imbarazzo l’amministrazione Ioppolo, che più volte si era pronunciata duramente in merito a alcuni episodi di maltrattamento su animali avvenuti in città.

Le dimissioni furono "congelate" e il Sindaco ricorse ad una soluzione provvisoria, tenendo per sé la delega assessoriale e nominando come consulente alle attività culturali Giacomo Pace Gravina, ordinario di Storia del Diritto medievale e moderno nel Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Messina. Adesso è probabile che Dicara, che di fatto ha continuato, seppur informalmente e dietro le quinte, a collavorare con la Giunta Ioppolo, chieda di essere riammesso all'incarico assessoriale.  La delicata questione torna dunque nelle mani del sindaco Ioppolo, ma è assai improbabile che si decida alcunché prima della tornata elettorale del 4 marzo.

Dicara è espressione dell’area politica che fa capo al Commissario straordinario dell’Ircac Antonio Carullo, politico calatino di lungo corso, più volte nel passato Sindaco della città, consigliere provinciale, nonché deputato e assessore regionale. Fu Carullo a volere fortemente in Giunta Dicara, causando alcuni mal di pancia nella maggioranza, superati in nome della compattezza dell’alleanza. Il suo ritorno in campo potrebbe riaprire ora la discussione su un eventuale rimpasto di Giunta.

I FATTI - La denuncia fu supportata dalla visione dei filmati delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona, che immortalarono l’Assessore, intorno alle ore 20,30  nell’atto di parcheggiare l’auto, a sud ovest di Caltagirone, lasciare lo scatolo con dentro i quattro cuccioli, quindi, dopo essersi guardato intorno, cambiare idea e rinunciare al tentativo di abbandono. Un secondo tentativo si ebbe dopo la mezzanotte: l’assessore, non notando la presenza delle telecamere, lasciò i 4 cuccioli, messi dentro uno scatolo, davanti a un cancello di un'abitazione privata. L’indomani mattina una cittadina denunciò il fatto ai Carabinieri del Nucleo operativo. Questi i fatti conosciuti, mentre sulla provenienza dei quattro cuccioli varie voci si sono rincorse ma nessuna confermata ufficialmente.  

Giova ricordare che il Comune di Caltagirone aveva stipulato con delibera n. 22 del 3 febbraio 2017 un protocollo d’intesa con la Croce Gialla di Caltagirone per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del randagismo. Il protocollo (che è stato rinnovato il 14 febbraio di quest'anno) prevedeva che, fino a 6 mesi di vita, gli animali abbandonati dovessero essere presi in cura dal Comune e affidati alla Croce Gialla o a privati cittadini. L’ente si sarebbe occupato anche della sterilizzazione degli animali, che sarebbero stati dati in adozione o, altrimenti, liberati, in assenza di un canile municipale.

I quattro cuccioli furono visitati da personale veterinario dell’Asp e dichiarati in buono stato di salute. Oggi dei quattro cuccioli sono sopravvissuti solo due, che sono stati affidati a un canile della provincia di Catania. 

L'ex assessore si giustificò, affermando di aver agito  “in un momento di confusione”: “Ho lasciato i cuccioli - dichiarò - in un luogo in cui, nelle ore successive, sarebbero stati rinvenuti e salvati dai residenti. Questi i fatti: rientrato a casa in serata, ho trovato sull’uscio uno scatolo con dentro alcuni cuccioli. Non ho saputo cosa meglio fare, non posseggo animali, la mia casa non è attrezzata per ospitarli. Non potendoli rilasciare in piena Circonvallazione, ho ritenuto – oggi mi accorgo con molta superficialità – di depositarli vicino ad alcune ville abitate da persone notoriamente sensibili e dunque, nella certezza del salvataggio degli animali. Chiedo scusa all’intera città per il gesto non ragionato e frutto soltanto di un momento di confusione. Spero in questo modo di aver chiarito la reale natura del gesto, facendo parte peraltro di una Giunta che della tutela degli animali e dei loro diritti ha fatto una bandiera”.

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