Pubblicato il 03/12/2018
SOCIETÀ

Caltagirone, protestano gli infermieri: “Il Gravina è in agonia”



La protesta ad oltranza con sciopero della fame è stata dichiarata dal NurSind. Il sindacato delle professioni infermieristiche denuncia criticità in molti repparti e carenze di personale, conseguenza del declassamento dell'ex azienda ospedaliera. Oggi pomeriggio una delegazione sarà ricevuta a Catania dall'Assessore alla Sanità Razza.


Nuovamente sul piede di guerra gli infermieri “Gravina” di Caltagirone. Un picchetto con bandiere ha manifestato stamattina davanti all’ingresso del nosocomio calatino: Ridateci il nostro Ospedale", si legge in uno striscione appeso sulla facciata del "Gravina". La protesta ad oltranza con sciopero della fame è stata dichiarata dal NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche: un’ennesima, urgente, inalienabile dichiarazione di stato di agitazione”, si legge nel documento. inviato dalla Segreteria provinciale del Sindacato all’assessore alla Sanità, al Commissario straordinario Asp Catania, al sindaco del Comune di Caltagirone e ai Consiglieri comunali, e al Vice Presidente della VI Commissione – Servizi Sociali e Sanitari del Comune di Caltagirone.  


Sotto accusa la pericolosa e reiterata disapplicazione della legge 81/2008 Sicurezza lavoratori, prioritariamente sulla movimentazioni manuale dei carichi, nonché carenze igienico sanitarie in tutti i presidi e distretti dell'ASP Catania”. In particolare si stigmatizza la “gravissima carenza di Infermieri e Unità O.S.S. nelle U.O. a media e alta complessità assistenziale dei presidi ospedalieri dell'ASP Catania”; la “mancata attivazione delle procedure concorsuali interne ASP Catania per l’individuazione dei Coordinatori”; la “pericolosissima criticità per una grave carenza assistenziale” dei reparti di Pediatria, di Urologia, di Otorino, di Endoscopia digestiva, con pazienti costretti al trasferimento al nosocomio di Acireale.


Il NurSind segnala inoltre  la “gravissima e vergognosissima esternalizzazione di esami citoistopatologici e citofluometrici tramite convenzione con l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania, causa carenze medici, che “determinerà la prossima chiusura del reparto di “Anatomia patologica”  e la “mancata attivazione dell’UOC MCAU del “Gravina”, temporaneamente chiuso in attesa di reclutamento del personale medico, senza nessuna pianificazione aziendale”.

Criticità anche per quanto riguarda il funzionamento degli ascensori: “oltre la metà risultano esser rotti da mesi”. Il NurSind denuncia anche “atteggiamenti vessatori e lesivi della dignità professionale degli infermieri mesi in atto dall’attuale Direttore della Rianimazione” del nosocomio calatino.


È il risultato negativo, secondo il NurSind, della “centralizzazione delle risorse a scapito del territorio, in particolare  “nel Calatino – conclude il NurSind -, in conseguenza del declassamento dell’ex Azienda Gravina di Caltagirone e dell’incontrollato depauperamento dei Presidi del Gravina e di Santo Pietro, quest’ultimo fantasma dell’eccellente polo riabilitativo di un decennio fa, nonostante i perecchi milioni investiti. E purtroppo assistiamo allo stesso disfacimento dei PP.OO. di Acireale, di Bronte, di Biancavilla”.


Un primo effetto la protesta lo ha avuto: una delegazione dei manifestanti sarà ricevuta oggi pomeriggio a Catania dall’Assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.   

INTERVISTA A F. DI MASI



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