La Casa Circondariale di Caltagirone venerdì 9 novembre ha ospitato il concerto dell'orchestra del Conservatorio di Palermo " Bellini" organizzato dall' Ufficio del Garante dei detenuti.
di Sebastiano Russo
La Casa Circondariale di Caltagirone venerdì 9 novembre ha ospitato il concerto dell'orchestra degli studenti del conservatorio di Palermo “Bellini” organizzato dall' Ufficio del Garante dei detenuti.
Si tratta di un’iniziativa volta a far vivere ai detenuti un’esperienza che va al di là della quotidianità detentiva in coerenza con la politica dell’Ufficio del Garante dei detenuti volta al recupero culturale e sociale delle persone private della libertà personale che scontano la propria pena nel territorio della regione siciliana.
Abbiamo chiesto al direttore della Casa Circondariale dott. Giuseppe Russo come s’inquadra questa iniziativa nell’ambito della sua direzione: “Questa iniziativa nasce dalla volontà e dall'idea del garante regionale dei detenuti per la Sicilia prof. Giovanni Fiandaca. Noi lavoriamo sempre per aprire il carcere al territorio in tutte le dimensioni possibili con l’auspicio che anche il territorio si avvicini sempre di più al carcere. La situazione in cui versa la Casa Circondariale è complicata dall’elevato numero dei detenuti ospitati nelle carceri. Noi siamo sopra i cinquecento detenuti e riusciamo a gestirli nella normale quotidianità grazie a un personale di qualità molto preparato professionalmente. Va detto che si tratta di una carenza comune a tutte le strutture detentive”.
“Questa è un'iniziativa che già suo terzo anno di edizione – dichiara il dott. Pietro Valenti dell’Ufficio del Garante dei detenuti per la Sicilia - Noi abbiamo sottoscritto una convenzione con conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e annualmente facciamo questi eventi per portare musica all'interno del carcere per dare qualche ora di serenità e di distrazione ai detenuti. L’iniziativa è stata proposta con successo negli anni passati. Quest'anno abbiamo iniziato con Siracusa. Oggi siamo a Caltagirone, il trenta saremo a Enna e il quattro dicembre chiudiamo con Trapani. Investiamo queste risorse per portare ore liete all'interno delle carceri.”
Qual è lo stato di
salute delle carceri siciliane? “Questa è
la domanda che imbarazza - continua il dott. Pietro Valenti - lo stato delle carceri siciliane non si
discosta più di tanto da quello che è lo stato ordinario in tutte le altre
regioni d'Italia. La nostra è una regione dove ci sono 23 istituti e dove la
popolazione carceraria supera le seimila unità con i suoi punti di luce i suoi
punti di oscurità e di grigio come avviene in tutte le regioni
d’Italia”.
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