Pubblicato il 20/10/2018
SPETTACOLO

Cinquant’anni e non li dimostra! “ ’68, parliamone” di Francesco Murgo: un viaggio alla scoperta del'68



“’68 parliamone” è l’opera teatrale realizzata da Francesco Murgo con la collaborazione della “Casa dell’arte” che intende gettare uno sguardo su questo straordinario periodo della nostra storia recente. Suoni, immagini evocative fanno da sfondo al racconto del ’68 nel mondo ed in Italia mentre i grandi poteri, compreso il potere religioso, vengono messi a ferro e fuoco dall’impeto giovanile, costringendoli a rimodulare piani ed obiettivi.


di Sebastiano Russo

Sono passati cinquant’anni da quella primavera del ’68 che segnò la vita di intere generazioni. Ciò che oggi sembra ovvio, normale, allora fu oggetto di lotte e rivendicazioni che interessarono gli Stati Uniti e l’Europa allora ancora divisa dalla cortina di ferro.

Il vento del rinnovamento fu così forte che anche i regimi comunisti filosovietici dovettero fare i conti con le rivendicazioni di libertà che provenivano forti da tutto l’occidente.

Diritti civili, segregazione razziale, pacifismo, guerra in Vietnam fecero da cornice alle lotte studentesche che ben presto coinvolsero anche la classe operaia che dopo l’ondata migratoria dal sud al nord tentava con fatica una difficile emancipazione tra pregiudizi e riconoscimento di diritti sindacali.


Utopie, pubblico-privato, nuovi linguaggi nell’arte e nella comunicazione fecero irruzione in un mondo che cambiava troppo in fretta, tra mille contraddizioni per poi decadere tristemente nella violenza del terrorismo di fine anni settanta che mise un triste alone a quella rivoluzione culturale.

Cosa rimane di quella caldissima primavera? Siamo noi all’altezza di quell’eredità? “’68 parliamone” è l’opera teatrale realizzata da Francesco Murgo con la collaborazione della “Casa dell’arte” che intende gettare uno sguardo su questo straordinario periodo della nostra storia recente. Suoni, immagini evocative fanno da sfondo al racconto del ’68 nel mondo ed in Italia mentre i grandi poteri, compreso il potere religioso, vengono messi a ferro e fuoco dall’impeto giovanile, costringendoli a rimodulare piani ed obiettivi.


’68 parliamone è uno stimolo alla riflessione su un fenomeno condiviso da molti studenti che hanno vissuto la loro giovinezza alla fine degli anni ’60 anche se la sua comprensione e metabolizzazione è avvenuta solo alcuni anni dopo. “Ancora oggi appaiono le stesse problematiche che travalicano ogni confine nazionale così come succedeva allora – afferma Francesco Murgo – a livello privato giovani che non capiscono il mondo artefatto degli adulti e che non vengono accettati da questi ultimi, a livello politico lotta contro governi troppo chiusi e legati ad interessi personali, contro uomini importanti che pretendono di ammantarsi di un alone di democrazia o di populismo solo per catturare consensi a proprio vantaggio”.

La generazione del 68 voleva cambiare il mondo, lo sforzo impresso è stato notevole, si voleva andare oltre la forma, oltre l’apparenza che offusca la comprensione degli eventi. E poi, in una società in cui gli uomini pensano di valere solo in rapporto alle apparenze, non sarebbe il caso di tornare ad indossare, almeno per una volta, una vecchia camicia ed un jeans stropicciato per gridare a squarciagola la propria essenza? Questo l’interrogativo, il grido che Francesco Murgo lancia al suo pubblico.

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