Pubblicato il 03/07/2017
ATTUALITÀ

Caltagirone, protesta genitori: “La scuola di via Gela non si tocca” – VIDEO



Sotto accusa il nuovo progetto di dimensionamento della rete scolastica, che prevede l’accorpamento del plesso di via Gela all’I.C. “Gobetti”.

Sono sul piede di guerra e intendono restarci fino a quando non saranno ascoltate le loro richieste. Sono i genitori degli alunni del plesso di via Gela, a Caltagirone, comprendente 3 sezioni della scuola dell’infanzia e cinque classi della primaria, e appartenente attualmente all’I.C. “Alessio Narbone”. Hanno anche creato un gruppo su FB chiamato significativamente “Giù le mani dalla scuola di via Gela”.

I timori dei genitori sono scaturiti dalla notizia dell’accorpamento del plesso di via Gela all’I.C. “Piero Gobetti”. Una richiesta in tal senso all’Amministrazione comunale è stata approvata dal Consiglio di Istituto della “Gobetti” l’8 giugno scorso. Si chiede l’aggregazione all’I.C. “Gobetti” del plesso di via Gela, appartenente all’I.C. “Narbone” e delle 3 sezioni della Scuola dell’Infanzia del plesso “Ex – OMNI”, appartenenti all’I.C. “Arcoleo- Vittorino”. La revisione del piano di dimensionamento della rete scolastica è motivata dal CdI della “Gobetti” per ragioni di redistribuzione più equa del numero degli alunni, che attualmente penalizza quest’ultimo istituto, che conta solo 603 alunni, a fronte dei 1.246 della “Narbone”, dei 1.105 dell’I.C. “Arcoleo-Vittorino”, e degli 888 della “Montessori”. Proposta accolta dall’Amministrazione, che nella delibera di Giunta del 28 giugno scorso ha fatto propria l’intera proposta di dimensionamento del CdI della “Gobetti”.

Ma i genitori del plesso di via Gela temono conseguenze sulla continuità didattica nelle classi e l’interruzione dei progetti educativi attualmente in atto. Da notare che nel plesso è attivo da quest’anno un corso bilingue, con lezioni in lingua inglese, che ha attirato iscrizioni che vanno al di là del bacino dell’utenza del quartiere. Un corso che potrebbe tra due anni interrompersi, paventa Giusi Persico: “Richiamo di fare il cammino del gambero, tornando indietro. 

Gli insegnanti del plesso, infatti, in caso di accorpamento ala “Gobetti”, potranno scegliere se restare in via Gela o andare a prestare servizio altrove. “Molti insegnanti potrebbero scegliere di rimanere alla Narbone per una questione di graduatoria”, ci spiega Denise Pezzano. Di qui l’allerta dei genitori, che paventano lo smantellamento delle proficue attività didattiche di cui hanno goduto sinora i loro figli. “Probabilmente non ci saranno le stesse maestre il prossimo anno: bambini come mio figlio, che ha una disabilità, hanno bisogno di punti di riferimento ogni anno, senza stravolgimenti”, aggiunge preoccupato Giacomo Malfa.

Il comitato dei genitori ha messo in campo diverse iniziative volte a sensibilizzare la città al problema: hanno raccolto le firme per una petizione, protocollata al Comune di Caltagirone “chiedendo di essere ascoltati prima di qualsiasi decisione” e domenica pomeriggio un gruppo si è dato appuntamento presso il Giardino Pubblico per preparare, con i ragazzi,  cartelloni e striscioni.

Lamentano che due anni fa ci fu un altro accorpamento e che “non è il massimo cambiare ogni due anni”. Ma ciò che più li amareggia è di non aver avuto sinora nessuna interlocuzione con l’Amministrazione, che ha risposto indirettamente alle loro istanze, tramite una nota del Sindaco Ioppolo sul suo profilo Fb. “Nessuno ci ha contattati” – dichiara Denise Pezzano. “Penso che in una scuola noi genitori siamo importanti, perché ci sacrifichiamo per i nostri figli, ci crediamo, lottiamo, e… non essere presi in considerazione: siamo stati lasciati in balia di noi stessi”.  

IOPPOLO: “NON TOGLIAMO NESSUNA SCUOLA”: “Tengo a precisare – ha scritto Ioppolo – che, avendo a cuore il bene di tutti i cittadini, dobbiamo fare il possibile perché nessuna scuola venga “tolta” ai ragazzi che la frequentano. A Caltagirone, nel tempo, si è verificata una situazione, priva di sano equilibrio, in cui l’Istituto Comprensivo “Piero Gobetti” che alunni ne ha solo 630 sembra destinata a una sicura chiusura (una scuola può continuare a esistere in Sicilia solo se ha più di 600 alunni).

Non possiamo cinicamente rimanere insensibili di fronte al grido di dolore di ragazzi e genitori che chiedono di “salvare” la “loro scuola”, nello stesso identico modo accorato in cui viene reclamato da altri. Peraltro, in un momento di forte crisi economica non possiamo non ascoltare l’angoscia del personale della scuola che rischia di perdere il posto di lavoro”.

“Proporre di assegnare – continua il primo cittadino – il plesso di Via Gela all’Istituto Piero Gobetti non significa “togliere” la scuola ai bambini… gli alunni potranno continuare a frequentare la stessa scuola anche con i loro stessi insegnanti; questi, infatti, saranno chiamati a esprimere la loro preferenza: se restare nel Plesso di Via Gela o trasferirsi in un’altra scuola.

Io sono certo della sensibilità delle insegnanti di Via Gela e del loro attaccamento agli alunni e sono convinto che opteranno per continuare a prestare servizio nel Plesso di Via Gela, garantendo la continuità didattica ai loro amati bambini”.

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