Pubblicato il 19/07/2018
SPETTACOLO
ph. Andrea Annaloro

A Caltagirone il 24 e 25 luglio la Scala illuminata con disegni di p. B. Papale e S. Montalto



Il 24 e 25 luglio, disegni sulla Scala all’insegna della tradizione. Il 24 luglio disegno di Padre Benedetto Papale, raffigurante motivi ornamentali, con coppi con i colori bianco, rosso e verde; il 25 luglio disegno di Salvatore Montalto, incentrato sulla figura di San Giacomo e, oltre ai tradizionali colori bianco, rosso e verde, come da caratteristica dei disegni di Montalto presenta anche un quarto colore, il blu cobalto.


Si avvicinano le giornate – clou della festa di San Giacomo Maggiore Apostolo, patrono di Caltagirone. Ed è partito il conto alla rovescia in vista dei suoi principali appuntamenti, a cominciare dalla “Scala illuminata”, l’atteso spettacolo di luci e colori che, le sere di martedì 24 e mercoledì 25 luglio, trasformerà il monumento – simbolo di Caltagirone (la splendida Scala di Santa Maria del Monte) in un fantasmagorico arazzo di fuoco. Anche quest’anno oltre 3000 “coppi” in carta multicolore, dentro i quali ardono lumi alimentati da diversi quintali di olio d’oliva, verranno disposti in modo da formare un disegno diverso.

I disegni di quest’anno, scelti dall’apposita commissione, costituiscono un “tuffo” nella migliore tradizione: per la sera del 24 luglio quello di Padre Benedetto Papale, raffigurante motivi ornamentali, con coppi con i colori bianco, rosso e verde; il disegno della sera del 25 luglio che, opera di Salvatore Montalto, è incentrato sulla figura di San Giacomo e, oltre ai tradizionali colori bianco, rosso e verde, come da caratteristica dei disegni di Montalto presenta anche un quarto colore, il blu cobalto. L’installazione è curata dal maestro Enzo Ripullo e dai suoi “Angeli della Scala”, che permetteranno anche quest’anno che la magia della Scala illuminata prenda vita. L’evento è patrocinato dal Comune e dalla Regione siciliana.

La collocazione dei coppi avviene nella notte precedente alla festa. Alle 21,30 di martedì e mercoledì prossimi, la Scala piomberà nel buio. Quest’anno il via all’accensione sarà dato dai rintocchi delle due campane del Municipio. Così la gente assiepata lungo i gradini accenderà con appositi stoppini le migliaia di lucignoli, trasformando la Scala in un grande tappeto sfavillante.

“La Scala illuminata – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo, realizzata secondo il pieno rispetto delle tecniche e delle suggestioni della tradizione, è un evento di assoluto livello, che connota indissolubilmente la festa di San Giacomo. Uno spettacolo unico, di indubitabile bellezza, che anche quest’anno promette di richiamare a Caltagirone diverse migliaia di visitatori”.

L’illuminazione della Scala secondo il sistema tradizionale che ne ha fatto un evento di grande effetto e di imponente richiamo turistico, sarà riproposta le sere del 14 e 15 agosto.

La Scala di Santa Maria del Monte, centro e vanto di Caltagirone, fu aperta nel 1606 per mettere in comunicazione la piazza del Municipio con l’antica chiesa Matrice, che si trova sulla sommità del colle su cui sorse il nucleo originario della cittadina. Venne risistemata verso la metà dell’Ottocento Ma l’intervento più importante, che le ha dato la forma attuale, fu quello effettuato fra il 1950 e il 1960, con la realizzazione dei rivestimenti in maiolica policroma, opera dell’illustre ceramista e ceramologo Antonino Ragona. L’illuminazione della Scala risale all’Ottocento, ma il salto di qualità lo si compì, alla fine di quel secolo, con padre Benedetto Papale, cui si devono i primi motivi ornamentali. Salvatore Montalto, il cui ritratto (realizzato dal maestro Salvatore Santoddì) è stato consegnato nei giorni scorsi al Comune dall’associazione “Genius Loci”, è considerato il vero successore di Padre Benedetto Papale, il suo erede spirituale e artistico. Nelle sue fantasmagoriche scenografie adottò significative innovazioni sia per la scelta dei soggetti, non limitati a motivi ornamentali, sia sotto il profilo tecnico, come, per esempio, l’inserimento, negli ultimi disegni, del colore azzurro, che arricchì il classico cromatismo tricolore.

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