Pubblicato il 07/04/2018
CULTURA

Caltagirone ricorda Bonaventura Secusio a 400 anni dalla morte



Ministro generale dell'ordine degli Osservanti di S. Francesco, l'illustre caltagironese, nominato Nunzio Apostolico, fu incaricato dalla Santa Sede di trattare la pace fra il Re Filippo II di Spagna ed Enrico IV di Francia.


“Bonaventura Secusio, 1618-2018. L’uomo, il pastore, il diplomatico” è il tema del convegno che, su iniziativa del Lions Club di Caltagirone, dell’Istituto superiore (licei classico, linguistico e artistico) “Bonaventura Secusio”, della Società calatina di storia patria e cultura, della Diocesi e del Comune di Caltagirone, a 400 anni dalla morte del figlio illustre di Caltagirone, si terrà sabato 7 aprile, a partire dalle 17, nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio di Caltagirone.

Ai saluti di Gino Ioppolo (sindaco di Caltagirone), monsignor Calogero Peri (vescovo della Diocesi calatina), Concetta Mancuso (dirigente dell’Istituto superiore “Secusio”), Antonino Navanzino (presidente della Società calatina di storia patria e cultura) e Salvatore Ingrassia (Lions Sicilia), seguiranno gli interventi di un delegato vescovile della Diocesi di Patti, di monsignor Cesare Di Pietro (Diocesi di Messina), monsignor Gaetano Zito (Diocesi di Catania), Antonio Laurentini (Consolato di Francia a Catania) e Luca Mirone (Consolato di Spagna a Catania). I lavori, introdotti e moderati dal presidente del locale Lions Club, Enzo Nicoletti, saranno altresì caratterizzati dalle relazioni di Fra’ Vincenzo Piscopo (Ordine Frati minori) e Giacomo Pace Gravina (Università di Messina).

Nato a Caltagirone nel 1558 da una delle più illustri famiglie della città, Bonaventura Secusio, dopo aver studiato nel Collegio dei Gesuiti, perfezionò i suoi studi all’Università di Catania. Tornato in patria, entrò nell'ordine degli Osservanti di S. Francesco, divenendone anche Ministro generale. Le sue doti umane e le qualità spirituali e culturali lo segnalarono all’attenzione del Cardinale Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, che lo volle Nunzio Apostolico, incaricandolo a trattare la pace fra il Re Filippo II di Spagna ed Enrico IV di Francia. Successivamente fu impegnato anche nella mediazione di pace tra Enrico IV ed il Duca di Savoia Carlo Emanuele. La sua intensa attività diplomatica gli guadagnò il titolo di “Patriarca di Costantinopoli”.

Fu inviato come Vescovo a Patti nel 1600, come Arcivescovo a Messina nel 1605, e infine come Vescovo a Catania, dove morì il 29 Marzo 1618. Nel duomo di questa città si conserva il monumento funebre che lo ritrae devotamente inginocchiato nei pressi della Cappella del SS.mo Sacramento.

Ha lasciato anche scritti importanti, come gli “Statuta constitutiones et decreta pro salubri redimine totius seraphicae religiones” (inseriti nella Cronologia dell’Ordine di San Francesco); una “Historia pacis intr Philippum II hispaniarum et Henricum IV gagliarum reges”; le “Costitutiones synodales Ecclesiae catanensis” .

A conclusione dell’evento, è stata svelata l’epigrafe commemorativa collocata presso lo Scalone d’onore del Palazzo di Città donata dal Lions Club di Caltagirone promotore dell’evento.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


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