Pubblicato il 28/09/2017
CULTURA

Il Val di Noto si candida a capitale della cultura 2020: presentati dossier e logo




“Il riguardo per la Identità dei luoghi, la tutela dell’ambiente e del Paesaggio, una diversa percezione del tempo legata alla dolcezza e alla qualità del vivere, un’inedita consapevolezza culturale, la più grande e variegata concentrazione di siti UNESCO del pianeta: tutto questo rappresentano le Città e territori del Val di Noto”.
di Giacomo Belvedere

È l’incipit del Manifesto del Sudest. La Sicilia sotto un altro cielo, firmato da 40 personalità note del mondo dell’arte, della cultura, del giornalismo, della moda e dello spettacolo, con cui si apre il dossier per promuovere la candidatura del Val di Noto a Capitale della Cultura 2020, presentato oggi alla stampa dai sindaci degli 8 comuni del Val di Noto (Noto, comune capofila, Siracusa, Catania, Militello Val di Catania, Caltagirone, Palazzolo Acreide, Scicli e Modica) presso il teatro Tina di Lorenzo di Noto. A rappresentare Caltagirone il vicesindaco Sergio Gruttadauria, con il consulente alle Attività culturali Giacomo Pace Gravina.

“Superando ogni visione turistica stereotipata – si spiega nel Manifesto – , lanciamo un Progetto innovativo dalle radici solide e antiche per una Capitale Italiana di cultura che sia lo stesso tempo Avanguardia e Memoria”. 

Si conclude così l’iter istruttorio organizzativo necessario per la presentazione della candidatura del Val di Noto al ministero dei Beni culturali, a cui il dossier è stato inoltrato. 

Il dossier, curato da Federculture, è stato redatto da un comitato scientifico di cui fanno parte, tra gli altri, Fabio Granata, direttore del Distretto turistico del Sud-Est, Luca Introini di Federculture e Marina Valensise dell’istituto Cultura Italiana di Parigi.  A Giacomo Pace Gravina è stata affidata, nel dossier, la stesura della parte relativa all’identità storico-culturale del Val di Noto.

“Una festa a lungo attesa”. Non nasconde la sua  soddisfazione Giacomo Pace Gravina. “Dopo la riforma borbonica del 1817, che aveva cancellato l’antica ripartizione amministrativa della Sicilia, il Val di Noto, sopravvissuto come identità storica, nonostante tutto, ritrova la sua identità e si riprende la scena duecento anno dopo, nel 2017”.

Oltre al dossier è stato anche presentato il logo di Val di Noto, che verrà utilizzato anche in caso di mancata assegnazione del titolo di Capitale della cultura, per identificare tutte le iniziative culturali che rientreranno nel programma 2020: sei petali che uniscono gli otto comuni del Val di Noto, “come un filo conduttore che unisce le città che lo rappresentano, una linea che diviene segno grafico per comunicarle all’essenza”, si chiarisce nel dossier.

Il primo passo è stato dunque compiuto. Il sogno di una candidatura prestigiosa per un territorio riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità, si fa più concreto. Quattro sono le le direttrici strategiche principali che andranno ad informare il progetto culturale di Val di Noto 2020, vale a dire:

1. Il Patrimonio Immateriale; 2. Le Connessioni; 3. La Resilienza e l’Avanguardia; la Cittadinanza e la Partecipazione.

Il lavoro che si prospetta è ancora tanto e la concorrenza è agguerrita: sono difatti 46 i comuni italiani che hanno presentato la propria candidatura. 

Ma positivo è il fatto che, dopo alcune incertezze iniziali, si sia finalmente addivenuti ad una candidatura unitaria di tutto il Val di Noto. “La visione campanilistica che, in passato, ha potuto anche, molto tirato invero, esaltare alcune delle proprie peculiarità nel contesto del Sud-Est siciliano, ma a scapito di uno sviluppo armonico, condiviso e spiritualmente arricchente è ormai alle spalle”, scrive nel dossier il sindaco di Noto Corrado Bonfanti.

In verità, quando il Comune di Noto, il Comune di Catania e il Comune di Siracusa avevano presentato in proprio la richiesta di adesione al bando emanato dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, ottenendo così l’inserimento fra i 46 Comuni partecipanti, si era pensato a una fuga in avanti. Preoccupazione poi rientrata nell’incontro avuto il 25 agosto scorso a Noto fra sindaci degli otto comuni del Val di Noto. 

Un incontro, aveva commentato il sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo“particolarmente importante e fruttuoso per riaffermare e rilanciare una politica comune da parte dei centri patrimonio dell’Unesco”, con “la forte e condivisa consapevolezza di intenti comuni e di un disegno unitario”. 

Un evento per presentare  alla città la candidatura del Val di Noto a capitale della Cultura, il dossier e il logo sarà prossimamente programmato anche a Caltagirone, fa sapere il vice sindaco Gruttadauria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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