Pubblicato il 29/10/2017
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ph. Andrea Annaloro

Caltagirone ricorda commossa Giulia e Francesco – VIDEO



Circa un migliaio i partecipanti, che hanno voluto testimoniare la solidarietà e vicinanza alle famiglie. In silenzio perché, di fronte al dolore di una morte assurda che ci lascia sgomenti, ogni parola è di troppo, appare fuori luogo e stonata.


di Giacomo Belvedere


Una fiaccolata silenziosa. Così Caltagirone ha voluto ricordare ieri sera, Giulia De Maria, 18 anni, e Francesco Ciriacono, 20 anni, due giovani vite stroncate in altrettanti incidenti stradali. La manifestazione è stata fortemente voluta dai familiari delle delle vittime, che hanno costituito l’associazione #IONONCORRO#. Circa un migliaio i partecipanti, che hanno voluto testimoniare la solidarietà e vicinanza alle famiglie. In silenzio perché, di fronte al dolore di una morte assurda che ci lascia sgomenti, ogni parola è di troppo, appare fuori luogo e stonata. Per una sera, le vie lungo le quali si è snodato il corteo, sino a piazza Marconi, sono tornate a misura umana, i passi che lentamente misurano il tempo prezioso della vita e tentano di mettere ordine al groviglio dei pensieri.

Aprono il corteo i familiari, che reggono lo striscione, con la scritta #IONONCORRO# e i volti sorridenti, pieni di vita e ancora increduli per quanto accaduto di Giulia e Francesco. Dietro, a debita distanza, quasi a non voler violare l’intimità di un dolore composto, eppure lancinante, il Sindaco Ioppolo con la Giunta e tanti Consiglieri comunali. Quindi i cittadini, in stragrande maggioranza giovani, alcuni con la t-shirt bianca che riproduce il logo della manifestazione e in mano palloncini bianchi, che oscillano lievi alla brezza serale. Un’onda bianca che anela al cielo e chiede perché.

ph. A. Annaloro

Giunti in piazza Marconi, i palloncini bianchi sono stati liberati in aria e con essi volano al cielo le mute domande dei mille partecipanti. Gli occhi di tutti seguono la traiettoria dei palloncini, con la speranza di potersi librare leggeri come loro e di deporre i pesante fardello della sofferenza.

“Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”; “Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita”: le parole del Salmo 23, letto da Rossella De Maria, sorella di Gulia, e Serena Ciriacono, sorella gemella di Francesco, che si sostengono a vicenda durante la lettura, risuonano lievi in chiesa e scendono come un balsamo sui cuori spezzati. Anche se si fa fatica ad accogliere la consolazione della fede: brucia ancora troppo il dolore.

ph. A. Annaloro

E tuttavia, mentre i familiari leggono il loro ultino saluto a Giulia e Francesco e si snocciolano, lentamente e con fatica, i grani del rosario dei ricordi commossi, un messaggio positivo appare chiaro: le loro morti, che hanno spezzato prematuramente due giovani ancora assetati di vita, non passino invano. Giulia e Francesco sono caduti perché altri non perdano più la vita sull’asfalto, perchè non cedano al fascino mortale dell’azzardo di una vita spericolata, perché non immolino sé stessi sull’altare delle ingannevoli lusinghe dell’alcol. Se così sarà, allora Giulia e Francesco non saranno morti invano.

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