Pubblicato il 14/07/2014
POLITICA

Salvini in Sicilia: «Il Cara a 5 stelle va chiuso». E sulla tomba di Sturzo rinnova il patto con i lombardiani



SALVINI IN SICILIA: «IL CARA A 5 STELLE VA CHIUSO». E SULLA TOMBA DI STURZO RINNOVA IL PATTO CON I LOMBARDIANI – Non sorprende più di tanto che al Cara di Mineo il segretario della Lega Nord Matteo Salvini abbia sfoderato tutto il suo armamentario propagandistico sull’immigrazione. Ma appare quantomeno singolare che abbia tirato per la tonaca persino don Sturzo a favore della causa leghista. È stata una visita breve ma intensa quella di Salvini. Annunciata in sordina, ma per nulla improvvisata. Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è sbarcato in Sicilia sabato 12 luglio e ha scelto due luoghi simbolo: Mineo e Caltagirone. La spedizione siciliana della Lega ha compreso anche il capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti e il senatore Raffalele Volpi.

“IPAD, PARABOLE, ARIA CONDIZIONATA, PARCO GIOCHI CON I SOLDI DEGLI ITALIANI” – La prima tappa è stata in mattinata al più grande centro per richiedenti asilo d’Europa: il Cara di Mineo. Per Salvini si tratta di Cie e non di Cara ma non importa. È un ottimo pretesto per rilanciare la campagna contro i clandestini e agitare la paura dell’invasione degli extracomunitari, della sicurezza e del contagio. «In Italia non c’è spazio nemmeno per una persona in più»,è il commento di Salvini. A chi gli fa notare che Il Cara fu voluto dall’allora ministro dell’Interno Maroni, il segretario della Lega risponde sornione, smarcandosi e prendendo le distanze: “Se qualcosa non funziona va chiuso – dichiara. «I centri vanno aperti in Africa». Poi l’affondo sul ministro dell’Interno: «Domani Salvini prende il posto di Alfano, la persona sbagliata al posto sbagliato, le navi di Mare Nostrum domani si fermano nei porti italiani».

Ph. Il Sette e Mezzo

Ph. Il Sette e Mezzo

Ad attendere il segretario della Lega il deputato di Sel Erasmo Palazzotto che ha un regalo a sorpresa per Salvini: la prima pagina della Domenica del Corriere del 1906 dedicata al naufragio della nave Sirio in cui persero la vita centinaia di emigranti italiani in viaggio verso l’America. La risposta di Salvini: chi emigrava dei nostri lo faceva «con rispetto, e chiedendo per favore, non facendo casino e non imponendo il suo modo di vivere come fa questa gente».

«È un centro con tutti i comfort: cuffie, IPad, Aria condizionata, parabole, giardino e parco giochi». Questa la dichiarazione a caldo del segretario delle Lega all’uscita. Salvini denuncia anche contrabbando di sigarette. Forse non gli hanno spiegato che il pocket money viene dato in sigarette. È inammissibile per Salvini che agli italiani costino 40 euro al giorno. «Centro di Accoglienza di Mineo, campi giochi per i bambini. Se penso a come sono ridotti i giochi in alcuni giardini pubblici di Milano, mi incazzo», posta in diretta sulla sua pagina Fb dal suo tablet. E ancora: «Aria condizionata e palme in giardino. Questo per chi sbarca. E per gli italiani?». Su un’altra foto commenta: «Sempre dentro il Centro di Mineo ci sono “negozi” di fotografia, servizi wi-fi, ristoranti».

Il segretario leghista sa così di parlare al ventre della sua gente, cavalcando il malessere per la crisi. E infatti nella sua pagina Fb i commenti in risposta si sprecano. «Che vergogna – posta indignata Michela -. E io sono costretta a vivere in un bilocale di 45 metri. Ma andassero a marcire tutti». «Matteo non si puo andare avanti così…..rispediamoli tutti da dove sono venuti!!! Salviamo il ns Paese da questa invasione barbarica senza precedenti!!!», così scrive Marcello, senza accento sulla “o” e con spreco di esclamativi. «Mercati abusivi all’interno del Centro – incalza Salvini -. Si vende di tutto, chissà se l’obbligo del Bancomat vale anche per loro..». Forse pensa che un rifugiato politico abbia anche un cospicuo conto in banca. «Hanno portato la loro bassa cultura anche da noi – sbotta Danilo -, invece di migliorarci, ci fanno tornare dietro, fra un po’ dormiremo nelle capanne con il pavimento di terra battuta…io non ci sto». Questo il tenore delle risposte.

C’è da chiedersi cosa ha potuto vedere Salvini in 20 minuti o cosa ha voluto vedere. Ha visto il paradiso apparente e non ha potuto o voluto vedere l’inferno. L’inferno – si sa – non porta voti.

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Ph. Giacomo Spataro

Ph. Giacomo Spataro

SALVINI A CALTAGIRONE. E I LOMBARDIANI SALIRONO SUL CARROCCIO DEL VINCITORE – La seconda tappa del tour siciliano del segretario della Lega Nord Matteo Salvini è stata Caltagirone, la città di Luigi Sturzo. Lo hanno accompagnato i parlamentari siciliani Giuseppe Compagnone e Angelo Attaguile e i leader calatini di art. 4. L’assessore del Comune di Caltagirone Roberto Gravina si è presentato al leader leghista, ricordandogli che è stato candidato alle politiche con la Lega Nord. Il sindaco Nicola Bonanno ha evitato un imbarazzante incontro istituzionale a Palazzo dell’Aquila e lo ha accolto sulla scala monumentale di Santa Maria del Monte. Salvini ha strizzato l’occhio anche al separatismo siciliano ed è andato ad omaggiare la stele che a colle San Mauro ricorda lo scontro del 29 dicembre 1945 tra circa 60 militanti dell’Evis, l’esercito volontari indipendentisti siciliani, e i carabinieri, affiancati dai militari delle divisioni Aosta e Sabauda, che provocò due morti, tra cui un carabiniere.

Nel pomeriggio, Giorgetti ha partecipato alla presentazione del libro Il delitto Sicilia del calatino Salvatore Grillo Morassutti, già parlamentare regionale e nazionale nel Pri, ma formatosi nel Msi. Un romanzo storico sul separatismo siciliano, che tuttavia appare assai poco romanzo e più manifesto politico: l’idea che si lancia nel libro è che in Sicilia ci sarebbero le condizioni per una nuova indipendenza dovute allo sfascio dello Stato paragonabile a quello avvenuto alla caduta del fascismo. E dunque ben venga l’alleanza con tutte le forze che puntano alla disgregazione dello Stato nazionale.

In programma anche la visita al Mausoleo che custodisce le spoglie mortali di don Luigi Sturzo. Come a chiedere la sua benedizione al patto politico che ha rinnovato con i lombardiani dell’art. 4. Sono lontani i tempi del rito pagano dell’ampolla con le acque del fiume Po.

LA PROTESTA DI CHI NON CI STA – Ma c’è chi a Caltagirone ha protestato vivacemente e rumorosamente contro la presenza di Salvini in città, ritenendola una provocazione. Nel presidio antirazzista “Non vogliamo Salvini a Caltagirone”, ci sono i No Muos, i giovani che si battono per il recupero dell’istituto agrario, gli attivisti di Sel, che hanno anche animatamente contestato il presidente del Consiglio comunale Luigi Giuliano all’uscita della conferenza stampa al villino Milazzo. «Ci sono le scuole chiuse, quindi il sabato ci son dei ragazzi che non sanno cosa fare. Io andrei al mare al posto loro», è stato il commento sarcastico di Salvini. Però la visita successiva alla tomba di Sturzo si svolge in tutta fretta per evitare di incontrare i contestatori, che difatti arrivano quando l’auto di Salvini è già andata via. Va peggio ad Antonio Mazzeo, il candidato leghista di Maletto che alle scorse europee si è presentato con la Lega. Intercettato dagli attivisti del presidio anti-Salvini in via Luigi Sturzo, viene accompagnato rumorosamente all’uscita della città al grido di «vergogna!» e «venduto!».

Giusi Scollo – Giacomo Belvedere

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