Pubblicato il 15/12/2014
POLITICA

S’inasprisce lo scontro sul Cara di Mineo. Ardizzone bacchetta il sindaco di Mineo: “Riferisca all’Ars”.



S’INASPRISCE LO SCONTRO SUL CARA DI MINEO. ARDIZZONE BACCHETTA IL SINDACO DI MINEO: “RIFERISCA ALL’ARS” 

Discutere dell’affaireCara di Mineo in tutte le sedi istituzionali: tra interrogazioni in parlamento e ordini del giorno presentati dai consiglieri comunali del calatino, è questo il leit motive che ritorna negli interventi politici di questi giorni. Il mega centro di accoglienza per richiedenti asilo di contrada Cucinella è al centro di un fuoco di fila incrociato. La polemica in questi giorni si è fatta aspra, a seguito delle indagini su Mafia Capitale che coinvolgono l’esperto consulente del Cara menenino Luca Odevaine. Sotto accusa anche le responsabilità politiche del sottosegretario all’Agricoltura e uomo di Angelino Alfano in Sicilia Giuseppe Castiglione.

LEGA  Il 5 dicembre un’interrogazione parlamentare è stata presentata dal deputato Angelo Attaguile, eletto in Campania in una lista collegata all’ex presidente della regione siciliana Raffaele Lombardo e successivamente confluito nel gruppo della Lega per le Autonomie. Attaguile paventa che a Vizzini (Catania) il Consorzio Terra d’accoglienza «abbia l’intenzione di utilizzare il dismesso deposito dell’Aeronautica Militare, attualmente non bonificato, come futuro centro Sprar od addirittura, sempre da fonti giornalistiche, come un nuovo Cara, che dovrebbe compensare quello di Mineo». Una riprova sarebbe la costituzione, «nei giorni scorsi, di un Coordinamento dei Consiglieri Comunali del Calatino sulle politiche d’accoglienza, con lo scopo di monitorare le modalità di accoglienza dei migranti, richiedenti asilo e minori e di tutto ciò che riguarda il Cara di Mineo e i centri Sprar» [il coordinamento, in realtà, si è costituito lo scorso aprile, ndr]. Il deputato leghista chiede ad Alfano di «far luce sulle modalità di gestione del Cara di Mineo visto il coinvolgimento di Luca Odevaine nell’inchiesta che ha portato alla luce un intreccio di interessi tra mafie, politica e affari», di «verificare la regolarità delle modalità di assegnazione della gara per i servizi al Cara di Mineo»; inoltre «se risulti corrispondente al vero la notizia della realizzazione di un nuovo Cara a Vizzini» «di corsi di formazione riservati ai migranti ospitati dai Centri di accoglienza del Calatino» per un costo complessivo di quattro milioni di euro in tre anni.

PD  Il 10 dicembre è stata presentata un’interrogazione da Khalid Chaouki, deputato PD, in cui si auspica che nel modo più rapido ed efficace possibile, «si chiariscano fino in fondo le responsabilità individuali di chi ha avuto parte in una gestione affaristico-criminale, recando un incalcolabile danno all’intera collettività», e si chiede «quali siano i criteri di assegnazione degli appalti riguardanti la gestione dei Centri di identificazione ed espulsione, dei Centro di accoglienza per i richiedenti asilo e dei Centri di accoglienza e se e quali verifiche amministrative vengano compiute sui soggetti vincitori degli appalti e sull’utilizzo dei fondi, una volta assegnati, nonché quali iniziative urgenti intenda adottare, per quanto di sua competenza, al fine di garantire la massima pubblicità e trasparenza dell’azione amministrativa e dell’operato delle stazioni appaltanti».

Ph. Romina Pace

Ph. Romina Pace

SEL  «Ci sembra inverosimile che nessuno si sia accorto delle operazioni deviate portate avanti da Odevaine», è la denuncia della federazione di Sel Catania, che accusa «il silenzio totale» in questi anni «del resto dei partiti locali e regionali». Il tiro è contro Giuseppe Castiglione e il sindaco di Mineo Aloisi, che si sono succeduti alla carica di presidente del Consorzio dei comuni che amministra il Cara menenino, ma che «dichiarano di essere all’oscuro delle vicende, di essere amareggiati, prendendone le distanze». Ma è puntato anche contro il Pd, che «chiede chiarezza, cosa che a nostro avviso – si legge nella nota – dovrebbe domandare ai sindaci del suo partito appartenenti al Consorzio dei Comuni Terra d’Accoglienza».

Un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri Renzi e al Ministro dell’Interno Alfano è stata presentata dal deputato siciliano Erasmo Palazzotto lo scorso 11 dicembre. Secondo il deputato Sel il cronico sovraffollamento della struttura sarebbe «finalizzato alla creazione di un’emergenza continua attraverso cui bypassare di fatto tutte le procedure ordinarie per le gare d’appalto ed affidarle direttamente alla rete di cooperative appartenenti al sistema d’affari di “Mafia Capitale”». Palazzotto chiede dunque ad Alfano di sospendere in via cautelativa l’appalto di affidamento di servizi per il Cara di Mineo, avviando nel contempo la procedura di chiusura della struttura, affidandola alla protezione civile per il periodo necessario alla sua dismissione.

M5S  «Per prima cosa siamo andati direttamente sul campo, dove ci siamo confrontati con forze dell’ordine, ospiti e operatori del centro, per verificare quale fosse la situazione attuale. Adesso l’attenzione si sposta in Parlamento»: così i deputati del Movimento 5 Stelle, Gianluca Rizzo e Marialucia Lorefice, il senatore Mario Giarrusso, l’europarlamentare Ignazio Corrao e il deputato regionale Francesco Cappello hanno commentato sul blog del Movimento la visita ispettiva, effettuata il 13 dicembre al centro d’accoglienza menenino «che fu voluto da Lega e Forza Italia» – si sottolinea nella nota. «Siamo solo agli inizi – hanno dichiarato i parlamentari pentastellati – Vogliamo vederci chiaro su tutti gli aspetti dell’inchiesta, in particolare sulle rivelazioni che collegano Odevaine al sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione». «Non volevano farci entrare – posta sul su profilo Fb Ignazio Corrao. «Abbiamo perso un’ora, abbiamo dovuto chiamare la Questura, la Prefettura e chi più ne ha più ne metta». «Vogliamo scoprire tutto ciò che gira intorno al grande business degli immigrati…», conclude Corrao.

RIFONDAZIONE COMUNISTA – Puntano il dito sulle «relazioni pericolose del sottosegretario Giuseppe Castiglione (Ncd)», «le complicità politiche dei sindaci Pd del Calatino» e sulle lobby delle «società facenti capo a Comunione e Liberazione e alla Lega delle cooperative», Mimmo Cosentino,segretario regionale di Rifondazione Comunista, Pierpaolo Montalto, segretario della federazione di Catania dello stesso partito e Valerio Marletta, Sindaco di Palagonia. Rifondazione Comunista  propone «una modifica radicale delle politiche di accoglienza dei migranti con la chiusura dei centri di segregazione come il Cara di Mineo, mega struttura che ospita migliaia di richiedenti asilo». «Il Cara di Mineo – dichiarano i tre esponenti politici – è una struttura malata che ha messo in moto una economia malata, basata sulle clientele e lo spreco delle risorse pubbliche, ivi comprese le tante consulenze a Odevaine e ai giovani rampanti renziani, per progetti che nulla hanno a che fare con i bisogni dei migranti». RC invita a far luce sugli appalti, e chiede le dimissioni di Castiglione, lo scioglimento del Consorzio di Gestione e l’azzeramento delle consulenze.

L'ispezione del aprile 2014- Ph. Coordinamento dei consiglieri del calatino

L’ispezione del aprile 2014- Ph. Coordinamento dei consiglieri del calatino

L’INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI DEL COORDINAMENTO DEL CALATINO – Venerdì 12 dicembre, i consiglieri del Coordinamento dei Consiglieri comunali del calatino Mario Noto(Mineo), Nella Risuscitazione(Mineo), Cristina Venuti (Mineo), Salvo Grasso (Palagonia),  Giuseppe Larocca(Grammichele),  Giuseppe Coniglione(Vizzini), Guido Rizzo(Scordia), Gemma Marino (Caltagirone), hanno protocollato presso gli uffici dei propri Comuni (Mineo, Caltagirone, Grammichele, Vizzini, Palagonia e Scordia) un ordine del giorno con il seguente oggetto: “Consorzio Calatino Terra d’Accoglienza”. Si pone ai voti del Consiglio Comunale: di richiedere alla  Magistratura che l’indagine che ha coinvolto Roma faccia chiarezza anche sugli aspetti riguardanti la gestione del Cara di Mineo e del Consorzio Calatino Terra di Accoglienza; di sottoporre al c.d.A. del Consorzio la richiesta di istituire una commissione di indagine che accerti le procedure con cui è stata espletata l’ultima gara d’appalto per la gestione del Cara di Mineo, valutando, fosse solo per i sospetti che gravano sull’aggiudicazione, anche la possibilità di annullarla per effettuarne una nuova; di sottoporre alla prefettura di Catania e al c.d.A. del Consorzio la richiesta di ridurre il numero degli ospiti e gradualmente svuotare la struttura. e nell’attesa, aumentare le commissioni per regolarizzare la situazione dei migranti con il rilascio dei documenti richiesti. La proposta alternativa al mega Cara e «coerente alla buona accoglienza» resta per i consiglieri del coordinamento, quella dei microsistemi d’accoglienza diffusi e siti all’interno delle città, sul modello degli Sprar, i quali, peraltro, «darebbero possibilità lavorative a un numero notevolmente maggiore di operatori con le stesse risorse economiche». A questo proposito si chiede inoltre ai sindaci del Consorzio di «farsi carico della delicata situazione relativa alle assunzioni dei lavoratori del Cara, deliberando l’obbligo, per le assunzioni dirette o indirette, di attingere da graduatorie trasparenti, pubbliche, che si avvalgano dell’ ufficio di collocamento e di vigilare sui tipi di contratti che vengono sottoscritti ai lavoratori al fine di tutelarli e di garantire un adeguato posto di lavoro,  tenendo conto che, se vero è che le assunzioni avvengono attraverso privati, vero è anche che i contratti vengono pagati con soldi pubblici».

Intanto oggi è stato convocato a Mineo un consiglio comunale “urgente”. Ma manca l’ordine del giorno di iniziativa del Coordinamento dei consiglieri del Calatino, malgrado l’espressa richiesta di inserirlo nel primo consiglio utile.

PicMonkey CollageARDIZZONE: “LA ALOISI RIFERISCA ALL’ARS” – È scontro aperto intanto tra il Presidente della Commissione regionale antimafia Nello Musumeci e il sindaco d Mineo e presidente del Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza” Anna Aolisi che nei giorni scorsi aveva replicato duramente all’invito rivoltole dal primo a presentarsi in Commissione a riferire sui fatti del Cara di Mineo. La Aloisi aveva respinto l’invito dichiarando di essere pronta ad interloquire ed inviare gli atti del Cara di Mineo alla Commissione antimafia nazionale, ma non a quella regionale, stante la contiguità politica di Musumeci col suo avversario alle ultime elezioni amministrative nella città di Capuana, Giuseppe Mistretta. A difesa di Musumeci è sceso in campo Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. «Il presidente della Commissione regionale Antimafia, Nello Musumeci – ha ribadito seccamente Ardizzone – ha un profilo istituzionale inconfutabile. Piuttosto che pensare a delegittimarne il ruolo, il Sindaco di Mineo collabori e si presenti in Commissione, che è anche la sede opportuna per chiarire i motivi per i quali ha disertato la precedente convocazione dello scorso febbraio. Tra l’altro, la decisione di ascoltarlo è stata presa all’unanimità dalla Commissione regionale Antimafia».

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