“I casi reali rilevati nelle ultime 24 ore sono 76. La Regione Sicilia integrerà nella giornata di domani i dati non comunicati oggi per motivi organizzativi”, si legge nello scarno comunicato, relativo alla Sicilia, nel sito della Protezione civile nazionale. Tutti i dati regionali sono fermi alla giornata di ieri, con una variazione pari a 0.
La bufera giudiziaria che si è abbattuta oggi sulla Sanità alla Regione Siciliana, ha mandato in tilt il sistema di monitoraggio giornaliero dell’andamento della pandemia. “I casi reali rilevati nelle ultime 24 ore sono 76. La Regione Sicilia integrerà nella giornata di domani i dati non comunicati oggi per motivi organizzativi”, si legge nello scarno comunicato nel sito della Protezione civile nazionale Tutti i dati sono fermi alla giornata di ieri, con una variazione pari a 0.
I “motivi organizzativi” sono dovuti agli arresti del dirigente e dei due stretti collaboratori del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, che hanno portato anche alle dimissioni dell’assessore Razza, a cui è stato notificato un invito a comparire e contestuale avviso di garanzia, nonché sequestro dei telefoni cellulari, sul conto del quale, secondo i Nas - “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del DASOE”.
Gravi le accuse: dati sulla pandemia che sarebbero stati falsati (numero dei positivi e dei tamponi modificati e a volte anche quello dei decessi) per evitare le chiusure. È stata effettuata un’acquisizione informatica selettiva (in particolare, flusso e.mail e dati relativi all’indagine) presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e del citato Dipartimento. Effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non, utile alle indagini.
In queste condizioni il sistema di monitoraggio è andato in tilt. Si attende domani per conoscere i dati della00 pandemia in Sicilia.
«I fatti che vengono individuati – ha dichiarato Razza
nel rassegnare le sue dimissioni - si riferiscono essenzialmente al
trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in
coerenza con l'andamento reale dell'epidemia, tenuto conto della circostanza
che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di
comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni
può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà
approfondita dell'autorità giudiziaria competente individuata dal Gip.
Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l'infezione è stato registrato
nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato
artatamente modificato per nascondere la verità.
Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono
essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili
polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie
dimissioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA