Prosegue "Il racconto delle pietre", la storia della città narrata attraverso le epigrafi, i segni, i dettagli, i decori: in questa puntata ci occupiamo di Giambattista Fanales. Ne parliamo con Pippo Lucenti che oltre ad aver condiviso con Fanales la professione di medico, ne è stato compagno di partito.
di Sebastiano Russo
L’anno che volge al termine segna un doppio anniversario per Titta Fanale, “il medico dei poveri” di Caltagirone: i 120 anni dalla nascita ed i 50 anni dalla morte. Ne parliamo con Pippo Lucenti che oltre ad aver condiviso con Fanales la professione di medico, ne è stato compagno di partito.
Percorrendo per circa 200 m la Via Vittorio Emanuele provenendo da piazza Municipio, a destra, si arriva all’epigrafe dedicata a Giambattista Fanales:
“IN QUESTA CASA NEL 1900 NACQUE GIAMBATTISTA FANALES
TESTIMONIÓ IN TUTTA LA SUA TRAVAGLIATA VITA DA ANTIFASCISTA AMMINISTRATORE E PARLAMENTARE L'AMORE PER L'IDEALE DI GIUSTIZIA E DI UGUAGLIANZA E DA MEDICO LA COMPASSIONE PER L'UMANITÁ SOFFERENTE
MEDICO DEI POVERI DALLA DITTATURA FASCISTA CONDANNATO PER SEI ANNI IN CARCERE CON LA PROIBIZIONE DI ESERCITARE LA PROFESSIONE MEDICA
MORÍ NEL 1970”
Ancora oggi, a distanza di mezzo secolo, parlando con chi ha vissuto quel periodo, il nome di Fanales evoca un passato fatto di grandi passioni e di ideali altissimi che spinsero quel giovane dottore a rinunciare al bene più grande che è la libertà per opporsi alla dittatura fascista. Un tempo in cui politica, studio, impegno sociale e professione si fondevano in un unicum, dove l’azione politica si identificava con la prassi quotidiana.
Ma chi fu realmente Titta Fanales?
Ne parliamo con Pippo Lucenti, che oltre ad aver condiviso con Fanales la professione di medico, ne è stato compagno di partito.
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