Pubblicato il 12/10/2020
CRONACA

Grammichele, minacciano di morte un benefattore per estorcergli il reddito di cittadinanza



I due avevano preso di mira la vittima, approfittando della sua generosità,  che in alcuni casi lo aveva visto elargire delle piccole somme ai due fratelli, considerati a torto dalla vittima come amici. Ad attenderli all’appuntamento in strada i carabinieri: arrestati.

I Carabinieri della Stazione di Grammichele (CT) hanno arrestato nella flagranza i fratelli grammichelesi Antonino e Rosario Amoroso, rispettivamente di 34 e 29 anni, poiché ritenuti responsabili di estorsione aggravata in concorso.

I due avevano preso di mira la vittima, approfittando della sua generosità,  che in alcuni casi lo aveva visto elargire delle piccole somme ai due fratelli, considerati a torto dalla vittima come amici. Quest’ultimi, venuti a conoscenza che l’amico fosse percettore del reddito di cittadinanza, hanno alzato il tiro pretendendo sempre più denaro (50, 90, 100 150 euro), fino addirittura a minacciarlo di morte “ti facciamo saltare la testa!”.

Ma il colmo si è raggiunto nei giorni scorsi quando, in modo sfrontato, si sono presentati  in casa del poveretto per intimargli di consegnare l’intero importo percepito del R.D.C., equivalente a 700 euro. Al rifiuto espresso legittimamente dall’uomo, uno dei due fratelli lo ha colpito con uno schiaffo al volto ed un pugno alla nuca, riferendogli di preparare il denaro perché sarebbero tornati per riscuotere.

Sentendosi letteralmente braccato e giunto ormai ad un punto di non ritorno, ha chiesto aiuto ai carabinieri raccontando la via crucis percorsa per mano dei suoi aguzzini.

I militari, dopo averne acquisito la denuncia, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, hanno preparato la trappola per cogliere i fratelli con le mani nel sacco e liberare la vittima dall’incubo.

Difatti, organizzati in più squadre d’intervento, di cui una nascosta in casa del denunciante, i  militari hanno atteso pazientemente che gli estortori si presentassero per riscuotere il pizzo, che telefonicamente era stato pattuito in un anticipo di 50 euro, la sola somma che il quel momento l’estorto poteva consegnare.

I malviventi, estremamente contrariati, non sapendo di esser ascoltati in diretta dai militari nascosti nell’abitazione imponevano un ultimatum alla vittima dettando il programma di consegna ..300 euro subito o al massimo per le ore 18.00 e di preparare la rimanente somma di euro 350 entro il fine settimana, al massimo per fine mese, altrimenti le cose sarebbero finite male… rincarando la dose, prima di lasciare l’appartamento, …abbiamo chiamato uno di Vittoria (Ragusa), quella è gente che non scherza… 

Ad attenderli in strada i carabinieri che li hanno bloccati e perquisiti, trovando in tasca di uno dei due fratelli quella banconota da 50 euro di cui in precedenza era stata fatta appositamente una fotocopia in caserma.

Gli arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati associati nelle carceri di Caltagirone (CT) e Gela (CT), così come disposto dal magistrato della Procura della Repubblica calatina. 

Il Procuratore della Repubblica di Caltagirone, dott. Giuseppe Verzera, a seguito dell’operazione dei CC,  ha voluto esprimere il seguente pensiero: “Nel ringraziare l’Arma per la professionalità dimostrata in questa ennesima brillante operazione, auspico che il mio appello a denunciare non resti un caso isolato ma sia seguito dalle tante vittime di questo triste fenomeno”.

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