Pubblicato il 01/09/2020
RELIGIONE / DIOCESI

Caltagirone, avviato il restauro di due pergamene medievali, contenenti frammenti del De Civitate Dei di Sant'Agostino



Si tratta di due bifogli membranacei manoscritti e miniati, custoditi nell’Archivio Storico Diocesano con una parte dell’opera De Civitate Dei che Agostino d’Ippona, databili tra l’VIII e il IX secolo, di epoca precarolina quindi, certamente utilizzato come foglio di guardia.


Sono iniziati i lavori di restauro delle pergamene contenenti frammenti dell’opera di Sant’Agostino De Civitate Dei, custodite dall’Archivio Storico della Diocesi di Caltagirone.

L’intervento è curato dalla dott.ssa Marta Filippini (Papier Restauro), autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania e realizzato grazie ai contributi dell’8x1000 della Conferenza Episcopale Italiana destinati alle istituzioni culturali ecclesiastiche.


Si tratta di due bifogli membranacei manoscritti e miniati, con una parte dell’opera De Civitate Dei di Agostino d’Ippona. “Il frammento caltagironese, di straordinario interesse sul piano paleografico e codicologico, è  databile tra l’VIII e il IX secolo, di epoca precarolina quindi – afferma Francesco Failla, direttore dell’Archivio Storico diocesano – e fu certamente utilizzato come foglio di guardia. È  giunto fino a noi attraverso le donazioni dell’avv. Giuseppe Ingrassia appassionato bibliofilo e collezionista nella Caltagirone di fine Ottocento”.


L'intervento di restauro curato da Marta Filippini è eseguito presso il laboratorio del Museo diocesano di Caltagirone e prevede l'utilizzo sperimentale di nanocollagene come consolidante per la pergamena. 

“I bifolii presentano danni meccanici di grave entità – spiega la dott.ssa Marta Filippiniin particolare ondulazioni, deformazioni, lacerazioni e lacune diffuse ai margini e in corrispondenza delle linee di rigatura. Visto il pessimo stato di conservazione la Diocesi ha deciso opportunamente di intervenire con il restauro per prevenire il rischio di ulteriori perdite di frammenti”.


Opera di carattere storico, filosofico, teologico e morale, il De Civitate Dei, composta, come Agostino rivela nelle sue Ritrattazioni, tra il 412 e il 426, rappresenta una pietra miliare della teologia della storia e, con l'idea centrale delle due civitates, ha profondamente fortemente influenzato non solo tutta la successiva filosofia e teologia cristiana medievale, ma anche i secoli avvenire, e persino la letteratura utopistica moderna e contemporanea.

Al termine del restauro le pergamene torneranno ad essere leggibili, saranno digitalizzate per favorire ricerche e approfondimenti da parte della comunità degli studiosi e inserite all'interno del percorso espositivo del Museo diocesano.

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