Pubblicato il 27/04/2016
POLITICA / AMMINISTRATIVE 2016

Amministrative Caltagirone: Malannino si ritira. Garofalo: «Non ci hanno capito». NCD candida Giannetto



di Giacomo Belvedere

Coup de théâtre nella corsa per la carica di primo cittadino alle amministrative di Caltagirone. Cambia la griglia di partenza dei candidati sindaco a pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste. A sorpresa, ma non troppo – la decisione era nell’aria già da giorni -, Angelo Malannino fa un passo indietro e ritira la sua candidatura. Si presentava alla guida della lista civica “Amo Caltagirone “. Scendono dunque da sei a cinque i candidati a sindaco in lizza per Palazzo dell’Aquila. Malannino, un passato nella DC orgogliosamente rivendicato, già presidente del Caltagirone Calcio e della Confcommercio, era stato tra i primi a esporre in città i manifesti della sua candidatura con le indicazioni del programma. Non è ancora chiaro il motivo del suo dietrofront. Il suo sogno nostalgico di resuscitare la balena bianca, in quella che un tempo fu una roccaforte della DC con il 60% dei consensi fisso,  si è infranto a un passo dallo start ufficiale. Rumors indicano una delle cause nella difficoltà oggettiva di chiudere la lista. «I cittadini non ci hanno capito», è stato il secco commento di Giovanni Garofalo, consigliere uscente della passata consiliatura, che con Malannino aveva lavorato al progetto. E dunque, liberi tutti e rompete le righe. Malannino non ha sinora espresso la volontà di proseguire la competizione sotto altre insegne: sembra voglia scegliere una posizione più  defilata di osservatore politico. Garofalo invece è stato il primo a trovare nuova casa, approdando nella coalizione del candidato del centro destra Gino Ioppolo, che indubbiamente esce rafforzato dall’uscita di scena di Malannino.

NCD CANDIDA GIUSEPPINA GIANNETTO – Candidato che va, candidato che viene. Si attende di capire la posizione del movimento “Caltagirone Popolare  – Liberi e Forti”, che ha tra i promotori, i cinque consiglieri del NCD che appoggiavano l’ex amministrazione Bonanno: Francesco Tasca, Filippo Pozzo, Mario Marino, Salvatore Tasca ed Elisa Privitera, quest’ultima eletta quale coordinatrice della lista civica. I cinque hanno il loro referente politico  nel sottosegretario all’Agricoltura del Governo Renzi, Giuseppe Castiglione, e sono stati tra i più strenui sostenitori del sindaco Bonanno, votando contro la mozione di sfiducia. In forse era stato sino ad ora il posizionamento del movimento. Tuttavia, sfumato l’accordo con Antonio Carullo, sembra ormai certa, anche se manca ancora il crisma dell’ufficialità e salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, la corsa in proprio del NCD calatino, che candiderà Giuseppina Giannetto. La Giannetto, già primario di Nefrologia e Dialisi all’ospedale “Gravina” di Caltagirone, è stata candidata nella scorsa tornata elettorale del 2012 nella lista civica Sintesi autonomista (un listone che elesse 7 consiglieri), riportando 100 preferenze e posizionandosi all’11° posto.

ASPETTANDO GODOT – Resta ancora assai oscuro ai più cosa intenda fare Antonio Carullo, democristiano di lungo corso, sopravvissuto alla morte della stessa DC. Un curriculum di tutto rispetto: consigliere comunale e sindaco di Caltagirone, consigliere e assessore provinciale, deputato regionale per due anni dal 1994 al 1996. Dal 2003 è presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ircac (istituto Regionale per il Credito e la Cooperazione), incarico poi mutato nel 2012 a commissario straordinario dello stesso Ente. Una delle ultime nomine di Raffaele Lombardo. Da tempo la sua candidatura è data per certa, ma sono sussurri e grida che non si stabilizzano mai in dato oggettivo incontrovertibile. Sembra poco realistico ipotizzare che la sua eventuale entrata in campo punti davvero a Palazzo dell’Aquila. Indubbiamente disturberebbe non poco Ioppolo, dal momento che andrebbe a pescare nello stesso bacino elettorale. Come un consumato giocatore di poker, Carullo ama tenere nascoste le sue carte sino alle fine e alzare in tal modo la posta in gioco. Inoltre ha abituato i calatini ai repentini cambiamenti in corso d’opera: l’ultimo, clamoroso, fu nel 2012 la retromarcia sulla designazione dell’assessore Vito Di Cara, in quota ai carulliani, ufficializzata persino nel comunicato stampa del Comune e poi improvvisamente ritirata prima del giuramento.

Aspettando Godot, mentre gli altri competitor scaldano già i motori, non sono quindi da escludersi ulteriori colpi di scena in zona Cesarini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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