Pubblicato il 05/08/2020
CRONACA

Patti, “Revenge Porn”: si aprono le porte del carcere per un 41enne



L’uomo sui più noti social networks aveva creato falsi profili riconducibili alla donna, facendola apparire disponibile ad incontri sessuali con sconosciuti e attribuendole relazioni con uomini sposati. Tali condotte reiterate nel tempo hanno ingenerato nella vittima un perdurante stato di ansia, di timore e prostrazione morale. 

 

I Carabinieri della Compagnia di Patti hanno arrestato il cittadino Libanese Yaghi Ahmed, 41 enne, già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, poiché gravemente indiziato dei reati di atti persecutori aggravati, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, diffamazione aggravata, violenza privata e molestie, ai danni di una donna.

A seguito della richiesta di aiuto della vittima, che ha denunciato i fatti al comando Stazione del suo comune, i carabinieri hanno accertato che l’indagato, in più circostanze, previ avvisi telefonici alla donna ed ai familiari di questa, divulgava sulla rete internet e su varie piattaforme telematiche immagini che la ritraevano in atteggiamenti intimi a contenuto sessualmente esplicito, senza il consenso della vittima.

L’uomo, inoltre, sui più noti social networks aveva creava falsi profili riconducibili alla donna, facendola apparire disponibile ad incontri sessuali con sconosciuti e attribuendole relazioni con uomini sposati. Tali condotte reiterate nel tempo hanno ingenerato nella vittima un perdurante stato di ansia, di timore e prostrazione morale. 

Si tratta di uno dei primi casi in cui questa tipologia di reato è stato accertato nella provincia di Messina.

Le risultanze investigative emerse dalle indagini dei Carabinieri sono state poste all’attenzione della Procura della Repubblica di Patti, guidata dal Dott. Angelo Cavallo ed il sostituto Procuratore Dott.ssa Federica Urban ha richiesto il provvedimento cautelare, emesso a firma del Giudice per le Indagini Preliminari, Dott. Eugenio Aliquò.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.  

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